
Massimo Giommaroni e Paolo Bandini
Prato, 25 marzo 2025 – Compie quarant’anni di attività L.G. Studio di Prato. Lo studio Tecnico Associato degli ingegneri Massimo Giommaroni e Paolo Bandini, che ne sono soci e titolari, si prepara a tagliare questo importante traguardo con un brindisi insieme a collaboratori, tecnici e istituzioni. L.G. Studio oggi è una realtà importante e prestigiosa che fin dalla sua fondazione ha saputo conquistarsi un nome e una posizione di rilievo non solo a Prato, ma anche in Toscana e oltre i confini regionali e nazionali. Una storia che ripercorriamo insieme a uno dei due titolari.
Ingegner Massimo Giommaroni, come nasce L.G. Studio?
“Quando iniziammo, col mio socio lavoravamo per contro nostro, io con tecnigrafo e penne a china. Ne sono cambiate di cose da allora. Lo studio vive da quarant’anni nella realtà pratese e toscana, è una struttura consolidata nel ramo della progettazione e direzione dei lavori, e nel ramo delle perizie che cura il mio socio. Questo è il nostro campo di lavoro che abbiamo sviluppato da quarant’anni a questa parte. C’è stata una progressione di questo tipo di lavoro che ora ci porta ad avere incarichi in tutta Italia. Un traguardo raggiunto anche grazie al contributo dei collaboratori e alle competenze acquisite in questi anni”.
Come festeggerete?
“Per l’occasione abbiamo organizzato un’apericena e un brindisi il 9 aprile al San Right. Ci ritroveremo insieme a clienti, amici, i tecnici in pensione e non, e abbiamo esteso l’invito anche al sindaco attuale Ilaria Bugetti e all’ex sindaco Matteo Biffoni”.
Com’è cambiata la professione in questi 40 anni?
“Molto. La professione vive di un’acquisizione di competenze sempre più rilevanti. Nel 1983 misi in piedi il primo centro di calcolo con un elaboratore che andava ancora a floppy disk. Ora il lavoro deve essere svolto in equipe e si avvale di professionisti tecnici: quello che si faceva all’epoca in una giornata, ora si riesce a fare in venti minuti. Ma il software resta ancora oggi uno strumento, che va miscelato con le conoscenze professionali che si hanno e che giocano un ruolo fondamentale nella professione e nella riuscita del lavoro”.
Quanto è importante affidarsi a validi professionisti per la sicurezza antisismica?
“Si tratta di un campo consolidato nel corso degli anni, al di là delle revisioni normative. La sicurezza antisismica, così come la parte impiantistica, è diventata importantissima, e per quanto riguarda il risparmio energetico, è diventato importante costruire strutture ad alta efficienza energetica. Rispetto a un tempo, oggi, quando si lavora su un complesso di fabbricati sia produttivi che residenziali, è diventata fondamentale la necessità di acquisire professionalità nel settore ambientale. Si pensi ai parchi urbani a corredo dei fabbricati, che devono essere realizzati non come una semplice area verde: ora vanno curati, va indicata la tipologia delle essenze ecc. Occorre fare la mitigazione ambientale che è diventata una parte importante, unitamente all’impianto energetico, al fotovoltaico, alle garanzie strutturali sismiche. Infine il risultato deve essere gradevole, e come vivibilità deve essere attrezzato e finalizzato al 2050 più che al 2025”.
Lavorate in Italia e all’estero?
“Abbiamo fatto interventi anche all’estero, ma principalmente operiamo sull’area metropolitana e toscana e abbiamo interessi a livello nazionale, in area di edilizia residenziale o infrastrutturale, a seconda di dove partecipiamo alle varie gare. Recentemente abbiamo completato la parte di consolidamento e recupero di Ponte alla Vittoria a Prato, intervento che ha richiesto la parte strutturale, di sicurezza, in linea e coordinamento con l’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Prato”.
Quali sono i maggiori lavori di cui vi siete occupati in questi anni?
“Quello che mi ha dato più soddisfazioni è stato il recupero del Teatro Niccolini a Firenze, come tipologia di lavoro è stata personalmente davvero piacevole. Ricordo poi altri interventi, come le lottizzazioni artigianali o industriali a Campi e Prato oltre all’Interporto a Prato, e ci siamo occupati dell’esecuzione dei primi lotti costruiti, e tutta la progettazione con cui hanno finanziato gli altri lotti. Ci siamo occupati di complessi edilizi rilevanti, come quello al Macrolotto Zero oggetto delle famose demolizioni e ricostruzioni con nuove volumetrie a carattere residenziale. Ma questi sono solo alcuni degli interventi caratterizzanti il tessuto cittadino di cui ci siamo occupati in questi 40 anni”. Che non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Maurizio Costanzo