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Un centinaio i manifestanti per chiedere lavoro sicuro e dignitoso dopo i pacchi incendiari alle ditte
Un corteo rumoroso e colorato per dire basta al lavoro povero e sfruttato e sì a quello degno e sicuro. Lavoro sicuro perché i pacchi incendiari recapitati ed esplosi, esattamente una settimana fa, nelle ditte Acca (Seano), alla Elt Express di Campi Bisenzio e alla Logistica Shun Da di Prato hanno messo a rischio la vita dei lavoratori.
I Sudd Cobas ieri hanno marciato in centro come avevano annunciato. Poco dopo le 15 i sindacalisti insieme agli operai, in prevalenza pakistani, e a qualche associazione della sinistra hanno percorso via Magnolfi, piazza Duomo per arrivare a piazza del Comune urlando i loro slogan e suonando il tamburo. Idee chiare, tanto entusiasmo, striscioni ma questa volta pochissimo seguito: in corteo c’erano solo un centinaio di persone, affiancate da un imponente controllo da parte delle forze dell’ordine. Era presente l’assessore Maria Logli poi in piazza del Comune la sindaca Ilaria Bugetti è scesa dall’ufficio ma, ma a differenza del maxi corteo di Seano, del 13 ottobre scorso non c’erano i Comuni, le sigle sindacali, consiglieri e assessori regionali, non c’era la Provincia e neppure il movimento “Insorgiamo“. Riusciranno i Sudd Cobas a tenere viva l’attenzione sullo sfruttamento nel distretto pratese?
"I pacchi esplosivi - ha detto Luca Toscano dei Sudd Cobas - sono stati recapitati a ditte della logistica dove per mesi abbiamo portato avanti scioperi. Quanto accaduto è un fatto gravissimo perché un lavoratore non può aver paura di maneggiare un pacco durante il suo turno. I lavoratori in corteo rappresentano centinaia di magazzini “invisbili“ dove si lavora sette giorni su sette. C’è bisogno di insorgere. Antimafia è lotta per il lavoro degno e sicuro". La sindaca Ilaria Bugetti ha ribadito, nel suo intervento in piazza, l’impegno del Comune: "Il nostro lavoro è quello di stare al fianco dei lavoratori e lottare per la legalità e quindi per un lavoro buono e sicuro, significa lottare per la parte sana del nostro distretto. Un distretto che vogliamo tutelare e valorizzare. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro proseguiamo il nostro impegno con la Regione nella speranza che presto gli ispettori Asl e la polizia municipale vengano affiancati anche dagli ispettori del lavoro".
I Sudd Cobas da dieci giorni sono in presidio, davanti alla Cxl in via Paronese, un maglificio di proprietà cinese che ha 7 addetti e quattro (assunti tramite agenzia interinale) hanno aderito alla protesta per chiedere 8 ore al giorno e 5 giorni lavoratori. "Martedì - spiega Sarah Caudiero del Sudd Cobas - avremo un incontro con l’azienda e siamo fiduciosi". Nel frattempo è stato raggiunto un accordo per alla For Service Srls: tutti i lavoratori verranno internalizzati da L’Alba, la “casa madre” che si occupa di confezionamento di abbigliamento nello stabilimento di via delle Lame. I precari avranno un contratto a tempo indeterminato, passando dal contratto Multiservizi al Tessile Industria, con aumenti sulle paghe base di circa 400 euro al mese per tutti. L’accordo garantirà il diritto a godere di aspettative e periodi continuativi di ferie per chi ha famiglia all’estero e quindici giorni aggiuntivi il permesso in caso di lutto di parente di primo grado. Uno dei lavoratori pakistani presenti al corteo ha preso il megafono e rivolgendosi alla polizia li ha invitati ad "andare a fare più controlli nelle ditte per trovare tutte quelle situazioni di irregolarità ormai molto diffuse".
M. Serena Quercioli