REDAZIONE PRATO

"Tagli con l’accetta". La rabbia dei familiari per il trasporto sociale

Lettera aperta di Progetto Futuro, Orizzonte Autismo e L’occasione "Una mannaia fra capo e collo. Servono una proroga e soluzioni diverse".

La società della salute ha deciso. il trasporto sociale dal 1° maggio non sarà più gratis per le famiglie con un Isee oltre i 43mila euro

La società della salute ha deciso. il trasporto sociale dal 1° maggio non sarà più gratis per le famiglie con un Isee oltre i 43mila euro

PRATO"In un momento in cui le famiglie dei disabili hanno tagli a molti servizi – con il riordino a livello nazionale dell’Home Care Premium, liste di attesa infinite per il fondo delle Gravissime Disabilità, per il Dopo di Noi e per l’assistenza domiciliare - arriva l’ennesima scure, che toglie i trasporti dei ragazzi verso il centro diurno per le famiglie con Isee superiore ai 43 mila euro". Ci sono grande amarezza, grande preoccupazione, ma anche tanta rabbia tra i genitori delle associazioni Progetto Futuro, Orizzonte Autismo e L’Occasione, che hanno scritto una lettera aperta su questo nuovo, ennesimo, problema. "Chiedevamo un miglioramento dei servizi dal punto di vista della sicurezza – dicono le famiglie, che già si erano fatte sentire dopo gli abusi sessuali subiti sulle due ragazze disabili non troppe settimane fa – e invece ci siamo trovati questa mannaia fra capo e collo e di contro nessuna rassicurazione in fatto di sicurezza sui trasporti, su cui peraltro, con le famiglie lasciate da sole, non ci potranno più essere prospettive di miglioramento". L’esclusione dal servizio, che fino ad oggi non prevedeva né compartecipazione tanto meno la presentazione dell’Isee, partirà dal primo di maggio, come si evince dalle lettere arrivate alle famiglie (non a tutte) e da qualche “sentito dire” da parte dei gestori del servizio, e che viene giustificata anche dal fatto che le liste d’attesa sono in aumento i costi non possono essere coperti come prima solamente con risorse pubbliche.

L’effetto "sorpresa" è uno degli aspetti contestati dalle famiglie che, nel giro di poche settimane, si sono dovute affrettare a fare l’Isee e presentarlo e a ritrovarsi dal primo maggio ad affrontare una spesa nuova, che potrà essere di 400 euro al mese per chi abita a Prato ma potrà arrivare fino a 1.000 euro per chi abita negli altri Comuni, più distanti dai centri diurni: "Visto che si tratterà di accordo fra privati, senza alcun vincolo – aggiungono le associazioni –, e le cifre “calmierate” proposte dalla Società della Salute saranno in netta concorrenza con quelle che le associazioni dei trasporti già hanno definito nella convenzione: si tratterà quindi di una corsa a chi offre di più, considerando l’inserimento di coloro che sono in lista d’attesa e il livello di saturazione di mezzi e volontari rispetto al numero di utenti. A quanto abbiamo saputo, già in molti hanno dovuto prendere l’amara decisione di tenere il figlio a casa, da maggio in poi". Così i genitori adesso chiedono innanzitutto una proroga: "Diverse famiglie non hanno nemmeno ricevuto la comunicazione per l’invio dell’Isee – protestano le associazioni – e da quanto abbiamo capito dalle lettere arrivate anche chi non presenta l’Isee per tempo sarà escluso dal servizio. Poi riteniamo opportuno che il servizio venga ottimizzato, altrimenti si rischia di lasciare comunque fuori chi è in lista d’attesa, visto che mancherebbero mezzi e volontari aggiuntivi, mentre organizzando al meglio il servizio si otterrebbero dei vantaggi per tutti".

Il servizio è gestito tramite una convenzione, dentro un progetto condiviso fra associazioni che effettuano il trasporto e la Società della Salute e viene utilizzato da 400 utenti di tutti i Comuni, fra studenti, anziani e disabili per recarsi al diurno o per l’inserimento Socio terapeutico. Viene offerto, secondo il regolamento, a chi ha problemi – per salute, età, orari di lavoro, distanza - ad accompagnare il proprio familiare nelle strutture o a scuola e rientra in un progetto personalizzato fatto dall’assistente sociale. "Vorremmo capire – dicono i familiari - come questo tipo di trasporto possa essere considerato un “servizio sociale”, quindi suscettibile ad un Isee ordinario, quando è strettamente legato e fondamentale per servizi “socio sanitari” o addirittura “sanitari” come lo sono i diurni dove vanno i nostri ragazzi". I genitori chiedono "come mai non è stato previsto un accompagnamento verso la nuova modalità da parte dei Servizi Sociali, dal momento che il trasporto rientra in un progetto individualizzato". Definiscono "un taglio con l’accetta", quello che è stato fatto, "che mette allo stesso pari chi abita a Montepiano e chi in centro a Prato, genitori anziani e giovani". Secondo le associazioni la compartecipazione alle spese "dovrebbe essere il primo provvedimento da adottare, sempre in un’ottica di riorganizzazione, che preveda quindi l’Isee, ma senza mettere un tetto massimo, e che anche quello che accadrà in futuro rientri in un progetto individualizzato, che sia a pagamento o meno".