"Io penso che l’azionariato popolare possa essere una soluzione, ma che come iniziativa debba essere affiancata da altre azioni che devono prevedere anche il coinvolgimento del Comune di Prato. Per questo, nelle scorse ore, ho inviato all’amministrazione comunale il testo del disegno di legge depositato in Senato che prevede tra le riforme al sistema calcio anche questa opportunità".
Parola di Massimo Taiti, che ha così rilanciato la proposta illustrata dalle colonne de La Nazione la scorsa settimana a proposito del futuro del Prato. Il delegato del Coni nonché vicepresidente del comitato toscano della Figc Lnd si riferisce nel dettaglio al testo del Ddl 581, risalente all’autunno del 2023, che propone di "introdurre nell’ordinamento degli strumenti in grado di coinvolgere i tifosi e di renderli direttamente responsabili rispetto alla proprietà e all’organizzazione delle società sportive professionistiche e dilettantistiche".
In pratica, si vogliono sviluppare forme e condizioni di azionariato popolare per i club sportivi, come avviene già in altri Paesi (Germania in primis). L’idea in questione prevede l’obbligo per le società sportive di costituirsi in forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata, in modo da permettere più agevolmente ad eventuali soggetti interessati (come i tifosi stessi) di poter acquistare parte delle quote societarie.
"Io penso che così facendo si incentiverebbero ad investire anche eventuali imprenditori interessati ad entrare in società – ha proseguito Taiti – oltre che a responsabilizzare ancor di più i tifosi, dando loro maggior voce in capitolo".
Una misura che non può tuttavia prescindere da una serie di misure collaterali, a partire dal discorso legato all’impiantistica. Ed è qui che, secondo Taiti, deve comunque entrare in gioco il Comune di Prato.
Il Lungobisenzio "dovrà rimanere aperto 365 giorni all’anno con le sue attività commerciali propedeutiche alla società. Dovremmo istituire una sinergia tra amministrazione comunale e Ac Prato altrimenti la società laniera non avrà futuro" ha detto l’altro giorno al nostro giornale.
"Io penso che la sinergia fra pubblico e privato sia fondamentale – ha concluso ieri – così come lo sia investire sul Lungobisenzio. Penso anzi che questo sia il primo passo da compiere: un impianto riqualificato e più moderno attirerebbe senz’altro un maggior numero di soggetti intenzionati. E si tratta di un passaggio che secondo me non può e non deve essere legato ai risultati sportivi: deve essere compiuto a prescindere, proprio in chiave futura. Personalmente, posso garantire che farò il massimo, nei limiti delle mie competenze, per la squadra di calcio della mia città. Ma a questo punto, direi che tocchi al Comune almeno mandare un segnale".
Giovanni Fiorentino