Tari, saldo rinviato. Si pagherà nel 2024. Aziende e famiglie c’è la rateizzazione

Il Comune ha deciso di spostare il pagamento delle bollette rifiuti. Possibile scegliere fra tre rate uguali o un unico versamento entro luglio. Gestione spazzatura: il ritiro degli ingombranti torna alla normalità.

Slitta il pagamento della Tari per le abitazioni e le attività delle zone colpite dall’alluvione del 2 novembre. Una richiesta arrivata da più parti che diventa concreta dopo l’approvazione in giunta dello spostamento del saldo. La rateizzazione della tassa sui rifiuti è passata come provvedimento d’urgenza del Comune a favore della popolazione alluvionata, in attesa dell’emanazione di eventuali misure straordinarie di sostegno da parte del governo. Su proposta dell’assessore al bilancio e attività produttive, Benedetta Squittieri, è stato stabilito che il pagamento del saldo Tari, previsto originariamente entro il 15 dicembre, avvenga nel 2024 o in 3 rate uguali, con scadenza 31 maggio, 31 luglio e 30 settembre, oppure in un’unica rata entro il 31 luglio.

Potranno usufruire della moratoria e della rateizzazione sia le utenze domestiche che non domestiche che abbiano subito danni economici derivanti dagli eccezionali eventi meteorologici del 2 e 3 novembre situate nelle zone alluvionate censite da Alia, gestore del servizio di igiene urbana. I cittadini riceveranno insieme alla bolletta la comunicazione della sospensione.

"Si tratta di un primo segnale per famiglie e imprese – spiega l’assessore Squittieri –. Il Comune non ha la competenza per ridurre la tariffa e non ha le risorse per farlo, ma possiamo intervenire con coloro che sono maggiormente colpiti. Durante la pandemia con le risorse straordinarie Covid che arrivarono ai Comuni riuscimmo ad azzerare la Tari a tutte le utenze dei codici ateco coinvolti, utilizzando oltre 5 milioni di euro. Siamo pronti a farlo anche adesso, ma serve innanzitutto una previsione normativa e che il governo decida di aiutare i Comuni che hanno già affrontato molte spese straordinarie". Una prima buona notizia arriva quindi con il congelamento delle bollette Tari in attesa di poter contare su risorse straordinarie necessarie per azzerare le fatture.

Intanto prosegue il lavoro straordinario portato avanti da Alia che mette in campo più di 200 squadre e circa 160 mezzi ogni giorno. I numeri danno la dimensione del lavoro che c’è e che ci sarà anche nelle prossime settimane: ogni giorno in discarica arrivano oltre 1.500 tonnellate di rifiuti mentre complessivamente, le prime due settimane, si sono chiuse con circa 23.500 tonnellate di rifiuti rimossi dalle strade, di cui 18.000 già avviati in impianti autorizzati alla gestione.

Le squadre di Alia stanno progressivamente dirottando le proprie energie sulla gestione dei cumuli di rifiuti ancora presenti in alcune strade, nei punti di accumulo concordati con le amministrazioni, e sulla complessa gestione delle aree industriali e artigianali. Per richiedere il servizio di recupero dei materiali tessili alluvionati è disponibile la modalità self-service sul sito di Alia all’indirizzo www.aliaserviziambientali.italluvioneimprese2023.

Un lavoro eccezionale che ha permesso un parziale ritorno alla normalità in tutta la provincia: è di nuovo attivo (dopo la sospensione dovuta all’alluvione) il servizio gratuito di ritiro ingombranti per la raccolta dei rifiuti non prodotti dall’evento alluvionale.

Per richiedere il ritiro a domicilio degli ingombranti si deve compilare il form presente sul sito web di Alia all’indirizzo www.aliaserviziambientali.itscrivici, oppure telefonare al call center 800.888.333 da rete fissa, 199.105105 da rete mobile e 0571.1969333 da rete fissa e mobile. In alternativa è possibile portare gli ingombranti con mezzi propri direttamente agli Ecocentri (indirizzi consultabili sul sito aziendale).

Basta quindi con il fai da te: con il superamento della fase dell’emergenza l’azienda raccomanda ai cittadini, che sono già stati informati in maniera puntuale con l’invio di oltre 30.000 mail e sms oltre alle informazioni pubblicate sui canali social, di non esporre più in strada i propri rifiuti e di non portarli autonomamente nelle piazzole di accumulo, ancora attive fino ad esaurimento dei materiali destinati al conferimento in discarica.

Silvia Bini