"La mini proroga al 20 dicembre per il pagamento delle tasse da parte delle imprese alluvionate è una misura totalmente inadeguata. A fronte dei mancati incassi e delle spese da sostenere per ripartire dopo quella drammatica situazione, sarebbe stato corretto stabilire una sospensione adeguatamente lunga degli importi. Invece, con il Dl anticipi, si stabilisce sostanzialmente che le aziende dovranno cavarsela da sole, perché non ci sono le coperture". È la presa di posizione di Confcommercio Prato e Pistoia, fin dal primo giorno impegnata nella complessa quantificazione dei danni subiti dal terziario.
"A fronte di questo scenario – prosegue l’associazione – viene da pensare che quando lo Stato serve, risulta assente. La mini proroga è un palliativo risibile per un segmento che è ancora alle prese con una conta milionaria dei danni e che vede una consistente fetta di imprese impossibilitate a riprendere la loro attività. L’auspicio è che il governo possa ravvedersi in fretta rispetto ad una misura che,
per come è stata concepita, condanna un polmone economico del paese ad una condizione di sofferenza profonda, suscettibile di produrre danni a cascata per tutto il territorio". Per il presidente di Confesercenti Prato Stefano Bonfanti "lo slittamento degli adempimenti fiscali di 20 giorni è una beffa ed una presa in giro - dice -. Chiediamo provvedimenti che tengano conto degli innumerevoli danni che si sono verificati e che aiutino le nostre imprese e il distretto a ripartire. Nella nostra assemblea annuale avevamo chiesto la possibilità per le imprese, i negozi e gli artigiani danneggiati di poter usufruire dell’esclusione degli adempimenti fiscali , evidenziando l’importanza di non congelare solo per qualche mese le imposte, ma di cancellarle per il periodo di sospensione. Il congelamento avrebbe significato che una volta terminato il periodo di sospensione, le imprese si troverebbero a pagare anche le imposte arretrate creando un disagio maggiore. Non solo non siamo stati ascoltati ma lo spostamento del pagamento al 20 dicembre ha il sapore di una beffa che è insopportabile. Abbiamo già chiesto ai parlamentari eletti nel nostro territorio ed ai nostri vertici di attivarsi nei confronti del governo non per un semplice slittamento ma per una vera e propria sospensione".