Due incognite pesano sul futuro del Metastasio e non si tratta di assetti di governo o di risorse finanziarie, ma più prosaicamente di cantieri: i lavori per la grande riqualificazione dell’area del Fabbricone, di cui ancora non si conoscono i tempi con esattezza (il progetto esecutivo sarà pronto a gennaio, un paio d’anni di stop sono da mettere in conto, magari divisi in più fasi) e gli interventi per la sicurezza del Metastasio, in particolare per il tetto. E’ un problema di ignifugazione: bisogna trattarlo in modo da renderlo più resistente al fuoco, in caso di incendio. Lo dice la legge. Non sono interventi di "somma urgenza", come si usa dire, ma sono lavori da fare. Il problema è di sapere quando e per quanto tempo. Il problema è che il fronte dei cantieri è doppio.
Anche di questo si è parlato lunedì pomeriggio in Comune nel corso della lunga seduta della commissione 5, dedicata appunto al Metastasio, alla quale hanno partecipato sia il presidente della Fondazione Massimo Bressan, sia il direttore artistico Massimiliano Civica, sia la sindaca Ilaria Bugetti che tra le altre deleghe ha tenuto per sé anche la cultura. E’ stato purtroppo solo un breve inciso in mezzo a tanti discorsi, non esplorato nei dettagli perché quei dettagli – certo non di secondaria importanza –, a quanto pare sono ancora da definire. Tutto è partito da una domanda di Rita Pieri, capogruppo di Forza Italia. "Quei tavolini in mezzo alle poltrone della platea, li avete messi durante il covid, ma vorrei sapere due cose: lo avete fatto d’intesa con il Comune? Soprattutto, quando li toglierete? E’ così bella la platea del Metastasio: non c’è più bisogno di distanziamento, perché sono ancora lì? I tavolini riducono i posti a disposizione del pubblico e questo, al di là dell’estetica, è il problema più importante. Il teatro vive del rapporto con il pubblico". La risposta non è arrivata subito, perché è subentrata la domanda di un altro commissario, sulle iniziative che il Met pensa di intraprendere per avvicinare i giovani al teatro e quindi c’è stato un lungo discorrere sul pubblico del futuro, le iniziative con le scuole, i prezzi più bassi d’Italia di Met Ragazzi. Temi importanti certamente, ma in fondo noti.
Restava sospesa la domanda di Pieri, a cui alla fine ha risposto la sindaca, partendo da lontano. "Abbiamo in vista altri compleanni, saranno un’occasione per fare rete, fra i teatri, fra i musei – ha detto in estrema sintesi –, sui tavolini sono d’accordo con Pieri: è stata la prima domanda che ho fatto al cda del Met appena mi sono insediata, perché il problema salta agli occhi. Al Metastasio ci sono però dei lavori da fare e il Comune farà la sua parte. Quando ci saranno i lavori si toglieranno anche i tavolini". La commissione stava terminando, nessun dettaglio in più. Il dubbio che i tavolini servano per limitare in modo "elegante" una capienza che non può essere piena per colpa del tetto non abbastanza ignifugo è però quasi una certezza.
Il Comune è proprietario dell’immobile, i lavori sono a carico del Comune. Contattato ieri mattina, dopo la commissione, Civica ha detto: "Sappiamo che gli uffici tecnici stanno lavorando, non conosciamo i tempi". Quando e per quanto tempo il Met non sarà disponibile? "Ancora non è chiaro, speriamo che gli interventi non impattino più di tanto sulla prossima stagione, aspettiamo anche noi di capire". Ma intanto fra un paio di mesi è la prossima stagione che si deve iniziare a mettere in cantiere. E il Fabbricone? "Non sappiamo quando partirà il cantiere, ma ci attrezzeremo. E’ un progetto di riqualificazione importante per il teatro e la città". Non si sbilancia Civica. Nel corso della stessa commissione di lunedì ha anticipato che c’è l’idea di iniziare la prossima stagione del Met con un grande spettacolo internazionale da ospitare per la prima volta al Politeama, che nel 2025 compirà cento anni, citando tra le opzioni il nome di James Thierrée, nipote di Charlie Chaplin. "Non si dovrebbero dire certe cose...", lo ho stoppato Bressan, seguito a ruota dalla sindaca Bugetti.
Anna Beltrame