Si può applicare il modello Conad al distretto di Prato? L’antico sapere industriale pratese, una sorta di genius loci ovvero caratteristica peculiare della città dalle cento ciminiere, è stata al centro di un’applaudita relazione del professor Andrea Bossi, docente di economia presso la Sda Bocconi, preceduta dall’introduzione del presidente Pratofutura Marco Ranaldo, che ha presentato alcuni dati in grado di riassumere l’andamento del distretto di Prato, e dalla relazione di Tommaso Signorini, con particolare riferimento all’esperienza della famiglia Signorini (Signo srl la sigla di appartenenza alla Conad) che, da quando è nata negli anni Ottanta, ha dialogato in profondità con il tessuto connettivo delle attività locali.
Nata ufficialmente nel 1962, Conad (Consorzio Nazionale Dettaglianti) vanta nel 2025 20 milioni di fatturato e il vanto di essere numero uno in Italia con 2205 soci e un patrimonio netto di 3,1 miliardi di euro (questi ultimi dati fanno riferimento al 2021/2022). Signorini ha fornito a sua volta l’illustrazione di un progetto che propaga ricadute positive su tutto il territorio, in termini di occupazione generata, di economia irrorata, di sviluppo diffuso, fin da quando il padre Paolo scelse di alzare ulteriormente il livello del progetto investendo sul territorio, aprendo nuovi punti vendita.
Spazio poi all’intervento del professor Andrea Dossi che ha avuto il compito di portare all’attenzione dei presenti dati più precisi e tecnici relativi non soltanto a Prato, ma più in generale sull’andamento dei distretti italiani. "Da Conad impariamo che aggregando abbiamo numeri forti", ha spiegato Dossi. Riflettendo su quali sono le risorse per la crescita, il professore ha individuato alcuni punti fondamentali: il tipo di azienda, l’attrazione di talenti, il rinnovamento di un processo di innovazione di tutti i soci. "Quello che può e dovrebbe fare Prato è partire dalle cose semplici e pubblicare un report di sostenibilità. L’esempio Conad ci chiarisce questo. L’azienda ha un suo ruolo, una sua attività e un orizzonte di vita diverso rispetto al mio. Conad si potrebbe considerare una holding rovesciata che funziona".
Al termine ci sono stati anche alcuni interventi che hanno permesso ai due ospiti di ribadire i concetti espressi, invitando a riflettere sul futuro del distretto di Prato e non solo.
Roberto Baldi