Tessile, moda e abbigliamento: c’è il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 marzo scorso. Le novità sostanziali sono tre: l’aumento di 232 euro nel periodo di validità del contratto, la previsione di 200 euro annui per quote aggiuntive di welfare ed infine avanzamenti nella parte normativa con più permessi per gli Rls, per i rappresentanti alla sicurezza. L’ipotesi di accordo è stata siglata ieri a Milano da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil le rappresentanze Confindustriali di Smi (Sistema moda Italia) e se il documento passerà dal vaglio dei lavoratori, resterà in vigore fino al 31 marzo 2027. Un patto che interessa, in Italia, oltre 372mila dipendenti, impiegati in circa 41mila imprese.
La parola ora passa ai lavoratori e alle lavoratrici che voteranno le novità del contratto in assemblee: obiettivo è di chiudere il tutto entro le festività natalizie. "Visti i tempi che corrono e con le carte a disposizione, possiamo dire che si tratta di un buon contratto o di un accordo innovativo sia sul fronte delle risposte economiche ai lavoratori sia sull’avanzamento dal punto di vista normativo – dice Juri Meneghetti, segretario generale della Filctem Cgil di Prato e Pistoia – C’è poi una novità sul fronte del welfare con 200 euro per ciascun anno le cui modalità saranno definite a livello aziendale". Un’iniezione di positività che possa essere utile al rilancio del settore, che sta attraversando una delle sue fasi più nere.
Entriamo nel dettaglio dell’ipotesi di accorso. Prima di tutto, il contratti prevede 232 euro di aumento complessivo nel periodo di vigenza contrattuale al 4° livello, pari al 13%. Per quanto riguarda l’incremento salariale sui minimi (riferito al quarto livello) sarà di 200 euro suddiviso in tre tranche: 95 euro primo dicembre 2024; 57 euro primo gennaio 2026; 48 euro primo gennaio 2027. Il montante sarà di 4.001 euro e l’aumento corrispondente alla percentuale sui minimi dell’11,20%. Nella vigenza contrattuale saranno riconosciuti 200 euro all’anno per quote aggiuntive di welfare da definire a livello aziendale. La quota, a carico delle imprese, destinata al fondo pensione complementare di settore Previmoda avrà un incremento dello 0,30% dal 1° luglio 2026. I sindacati confederali nazionali sottolineano che le lavoratrici e i lavoratori di primo livello vedranno un incremento nel triennio di 271 euro. Tra le altre novità, l’inserimento delle linee guida sulle ferie solidali e sulla partecipazione, la banca ore che passa da 32 a 40, l’accoglimento del protocollo nazionale sullo smart working e un mese in più, rispetto a quanto garantito dalla legge in materia, per le donne vittime di violenza di genere. Intanto oggi a Firenze si tiene una manifestazione regionale "Il lavoro non è fuori moda" promossa da Cgil, Cisl e Uil a Firenze, per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione. Uno sciopero per accendere i fari sulla crisi del settore moda dovuta al rallentamento del commercio mondiale, alle guerre in corso, ai bassi consumi.
Sa.Be.