PRATO
Cronaca

"Tessile, tutti insieme per contare di più"

Maurizio Sarti, nuovo presidente della sezione Sistema Moda: "Dal governo pochi fatti, dobbiamo lottare uniti per farci ascoltare".

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di Sara Bessi

Maurizio Sarti, da una settimana nuovo presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord e coordinatore dei produttori di tessuti, si prepara al primo incontro con i coordinatori degli altri raggruppamenti. Lo incontriamo nella azienda di famiglia, il lanificio Faliero Sarti per il quale svolge il ruolo di responsabile commerciale. Traspare emozione nei suoi occhi, ma anche tanta voglia di intraprendere un cammino in piena collaborazione con chi è stato eletto insieme a lui. Una grinta indispensabile per affrontare un periodo che Sarti definisce "l’anno zero" dopo che il sistema economico mondiale e anche il distretto pratese sono stati travolti dallo tsunami della pandemia da Covid-19. La crisi è come una spada di Damocle con una date netta: settembre "quando si vedranno davvero gli effetti del Covid".

Sarti, inizia l’incarico di presidente della sezione Sistema Moda in uno dei momenti più duri per l’economia dal dopoguerra ad oggi.

"Ci sarà bisogno di un grande sforzo. Siamo ad un reset di molte situazioni perché la pandemia ha accelerato molti processi, sia nel male purtroppo, che in alcuni casi nel bene, spingendoci per esempio ad un’organizzazione più flessibile del lavoro, all’uso dello smart working dove si è dimostrato funzionale e all’implementazione dell’infocommerce come supporto alle nostre forze vendita. Fra i possibili scenari futuri, quello a tinte scure fa presagire una diminuzione del numero di aziende, soprattutto quelle che barcollavano prima dell’emergenza e che venivano fuori da un anno non eccezionale".

Di che cosa il distretto può fare tesoro dell’esperienza del Covid?

"Ha fatto scoprire il senso di appartenenza ai tanti imprenditori ed artigiani che hanno lottato assieme perché Prato potesse ripartire. Per il nostro distretto non è affatto scontato, anzi siamo sempre molto individualisti. Abbiamo ottenuto un risultato facendo sentire la nostra voce e tramite la via istituzionale abbiamo raggiunto lo scopo".

Al momento le commesse sono in esaurimento e non ci sono nuovi ordini. Come reggere l’urto di una crisi così grande?

"Aspettiamo ancora una decina di giorni. Si sta lavorando alle collezioni, ma l’attuale situazione di incertezza si rifletterà sull’ampiezza della proposta. Molti clienti sono ancora chiusi e le comunicazioni con loro vanno a rilento. A noi manca il sostegno del Governo, che ancora, nonostante l’impegno di Confindustria, non ha fatto arrivare niente dei contributi promessi. Tante chiacchiere e pochi fatti. Si prospettano non 2 ma 6-12 mesi difficili. Ma alle nostre aziende servono adesso quei fondi. Al momento, senza novità, saremo costretti a stare chiusi in agosto".

E le fiere tessili?

"E’ un tema importante. Settembre sarà un’edizione sottotono ma è importante esserci. Stiamo provando le presentazioni digitali per supportare le vendite, ma il contatto diretto con il cliente è sempre l’arma vincente".

L’unione, anche trasversale, fa la forza. Intende proseguire su questa strada?

"Certe battaglie si vincono se si fanno in squadra. Sono convinto che certi obiettivi si possono raggiungere unendo le forze, all’interno del distretto ma anche fra distretti. Come è successo in passato ci confronteremo anche con gli altri attori del nostro distretto".

C’è chi nei mesi passati ha rilanciato la proposta di realizzare un consorzio fra aziende della filiera.

"Potrebbe essere una strada da valutare, a partire dalla struttura da potergli dare. Ben vengano, se certe aziende rappresentative del distretto intendono apportare il loro contributo con un confronto sulle idee".

La sua linea di azione sarà quella della condivisione, del confronto e della valorizzazione delle competenze...

"Sì, le sezioni poi diventano un luogo di confronto e di crescita. Io delegherò a chi ha le competenze nei vari settori. E mi affiderò a chi ha le competenze nei diversi ambiti del distretto. Solo così anche Ctn potrà riprendere il suo ruolo di riferimento".

Nel distretto si apre un nuovo capitolo con la chiusura del Buzzilab.

"E’ stato un peccato, soprattutto perché le risorse venivano reinvestite nella scuola. Ciò che conta adesso è che il know how non venga disperso".

Nel suo mandato punterà ancora sui giovani?

"Certo, sono pronto a portare avanti le iniziative già collaudate, come E’ di Moda il mio futuro".