Tigli di via Firenze, parla l’esperto: "Giusto sostituirli.Vigilare sui nuovi"

L’agronomo Vannini: "Chioma rovinata da decenni di gestione a capitozzo e asfalto fino alla base del tronco"

Tigli di via Firenze, parla l’esperto: "Giusto sostituirli.Vigilare sui nuovi"

Il taglio dei tigli di via Firenze è cominciato lunedì (foto Attalmi)

"L’eliminazione di alberi ormai fuori contesto e la loro sostituzione con specie più adatte rientra nelle normali pratiche di gestione moderna del verde urbano, che non deve essere vista in ottica esclusivamente conservativa, ma anche adattativa nei confronti dei cambiamenti che si verificano nell’assetto di una città. Alberi giovani dal portamento piramidale, come le farnie proposte nel progetto, se correttamente seguite fin dai primi anni post-impianto potrebbero ridurre gli impatti sulle abitazioni circostanti". E’ il pensiero dell’agronomo forestale Andrea Vannini, che si è detto in linea di massima favorevole all’operazione prevista per via Firenze dall’amministrazione comunale e che porterà alla sostituzione dei tigli con nuove alberature. E ha lasciato intuire di apprezzare la sensibilità al verde mostrata da Atto Primo e dai cittadini più ambientalisti, pur giudicando corretta la direzione intrapresa dal Comune.

"E’ positivo che la gestione del verde pubblico e dell’ambiente urbano in generale diventi argomento di interesse e di dibattito. Circa gli alberi in questione, comunque, è indispensabile precisare che si tratta di esemplari che di ‘normale’ ormai non hanno più niente – ha proseguito - i tigli di via Firenze, infatti, presentano una chioma del tutto squilibrata, letteralmente "massacrata" da decenni di gestione a capitozzo, oltre a presentare l’intero apparato radicale ricoperto di asfalto fino alla base del tronco. Sono alberi ormai fuori contesto, impiantati quando la strada era molto diversa sia per volumi di traffico che per densità abitativa. L’eccessiva vicinanza alle abitazioni, e la necessità di garantire la sicurezza ai pedoni, hanno costretto a intervenire ripetutamente e continuativamente sulla chioma, con tagli drastici che riducono la vitalità dell’albero sia come longevità, che come efficienza ambientale".

L’abbattimento dei tigli e la loro sostituzione con le farnie, secondo Vannini, è la soluzione migliore. Ma l’agronomo chiude con un invito a "sorvegliare" il cantiere rivolto agli ambientalisti e ai residenti in generale. "Sarà molto importante che la cittadinanza vigili sulle corrette attività di impianto dei nuovi alberi, piuttosto che sulla rimozione dei vecchi – ha chiosato - si evitino buche di impianto troppo piccole e si dia modo all’apparato radicale di poter beneficiare di spazi ampi e permeabili, evitando clamorose ricoperture con asfalto secondo le migliori tecnologie oggi disponibili e impiegate in tutta Europa. Ciò promuoverà sia la salute dell’albero sia la sicurezza stradale, indispensabile".