E dove se non nel parco monumentale e in un’area naturale protetta come quella delle Cascine di Tavola per smaltire illegalmente scarti di produzione tessile. Oltre una decina i sacchi neri avvistati e fotografati da un lettore che si è imbattuto nel brutto spettacolo all’entrata del parco in via del Crocifisso.
Un fenomeno che Prato e la sua provincia conoscono bene e che adesso deturpa di nuovo strade, aree industriali ma soprattutto gioielli come le Cascine di Tavola. Un fenomeno che torna in modo ciclico e contro il quale amministrazione comunale, polizia municipale e polizia provinciale insieme a Alia cercano di fare fronte con controlli, fototrappole e sanzioni oltre all’ultimo innovativo servizio di recupero a chiamata grazie ad Aliapp entro 48 ore dalla segnalazione dei sacchi neri.
Fermare chi commette questo genere di reato però è un lavoro difficile perché non sempre è facile risalire agli autori. Scarichi abusivi di rifiuti speciali che sono un problema: Alia è intervenuta con la pulizia delle discariche e mettendo in campo gli ispettori ambientali che possono verificare all’interno dei rifiuti se ci sono elementi utili a risalire agli autori del gesto, oltre a sanzionare pesantemente i responsabili.
Il Comune ha ben presente il problema e i luoghi dove gli abbandoni avvengono più frequentemente e insieme alla polizia municipale ha già predisposto una serie di controlli proprio per sorprendere in flagrante chi commette reato: esiste una mappa che indica con precisione i punti più caldi per gli abbandoni.
Chiunque si imbatta in una situazione del genere potrà richiedere l’intervento degli operatori di Alia, che in meno di tre ore dalla segnalazione avranno recuperato i rifiuti gettati in maniera illecita. I cittadini quindi saranno parte attiva nel decoro della città e nella lotta all’illegalità. Un fenomeno che ha un costo sociale: 20milioni l’anno per tutti i tettori gestiti da Alia che ricadono sulle tasche dei contribuenti onesti. I furbetti delle discariche invece avranno vita difficile perché ad ogni segnalazione - e comunque dove possibile - seguiranno delle indagini per risalire a chi ha commesso un gesto incivile che nel caso degli scarti tessili è anche un reato punibile con una sanzione fino a 10mila euro.
Silvia Bini