SILVIA BINI
Cronaca

Tra 15 e 25 anni i rischi maggiori. Droghe pericolose a basso costo: "Importante riuscire a chiedere aiuto"

Marco Armellini, neuropsichiatra, parla delle dipendenze: "In aumento chi si avvicina ai professionisti per uscirne, in parte è stata superara la vergogna". Bastano due mesi al cervello per abituarsi alle sostanze.

Marco Armellini, neuropsichiatra

Marco Armellini, neuropsichiatra

Cedere ad una dipendenza può accadere a tutte le età. C’è però una fascia più a rischio che è quella che va dai 15 ai 25anni soprattutto se non c’è una rete amicale o familiare a dare supporto, ma può succedere di cadere vittime della droga anche in età adulta. Quello che è importante, vitale direi, è riuscire a chiedere aiuto". Marco Armellini, neuropsichiatra in pensione, fino a due mesi fa direttore del Dipartimento salute mentale e dipendenze dell’Asl Toscana centro interviene sul consumo di droghe tra i ragazzi. Fenomeno in aumento, come conferma anche l’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.

"Stiamo registrando un aumento di richieste di persone che chiedono aiuto per problemi di dipendenze - spiega -. In parte è un buon segno perché significa che si è superata la vergogna e questo è positivo. Solo con una rete di aiuto si può uscire dalle dipendenze, in città ci sono strutture che possono dare un importante supporto a chi si trova in questa necessità. Purtroppo sono ancora pochi quelli che arrivano ad un aiuto professionale corretto, appena un terzo di quelli che avrebbero bisogno". La trappola delle dipendenze, soprattutto della droga, è uno dei mali della società: "Non ci sono dati precisi sull’abuso di alcol tra i giovani. I giovani che vanno in terapia usualmente lo fanno per le droghe. I motivi per i quali ci si avvicina a queste sostanze sono svariati, ma sicuramente oggi incide tanto il prezzo e la facilità di reperibilità. Le droghe sono alla portata di tutti, costano pochissimo, diventando così tanto accessibili è chiaro che possono raggiungere un bacino sempre più ampio di persone anche di giovanissimi".

Cadere nelle dipendenze è molto più facile di quello che possa pensare e talvolta i ragazzi non pensano alle conseguenze delle loro azioni: "I motivi per cui le persone cadono nelle droghe sono vari, quando si assume cocaina ci si sente invincibili, non c’è bisogno di dormire, né di mangiare, sembra di poter fare qualunque cosa ma è solo un’illusione - aggiunge Armellini -. Basta pensare a questo dato: al cervello servono appena due mesi per abituarsi ad una sostanza e diventarne dipendente, se va bene ci vogliono almeno tre anni per uscirne per questo motivo prima si chiede aiuto e prima se ne esce. Invito i ragazzi a riflettere su questo".

E c’è un altro dato allarmante: anche la cannabis che da molti è ritenuta una droga più leggera, in realtà nasconde una grande pericolosità.

"È considerata poco come un problema. Si tende a sottostimare i cannabinoidi nuovi, ma è sbagliato perché negli ultimi 30 anni la concentrazione di cannabinoidi e acidi, ossia le sostanze psicoattive, sono aumentate dismisura. Questo significa che fumare uno spinello è molto più pericoloso, la potenza di questa droga adesso è molto più elevata perché contiene al suo interno maggiori principi attivi che in realtà non sono da sottovalutare. Un tempo l’effetto della canapa indiana era blando, oggi è diventata pericolosissima".

Silvia Bini