Elettra Gullè
Cronaca

Tragedia di Vernio, la psicologa: “Alzheimer devastante anche per familiari. Mancano servizi assistenziali”

Melissa Malucelli: “Il peso emotivo e fisico è enorme, tanto che si osservano più frequentemente episodi drammatici in contesti di Alzheimer piuttosto che di altre malattie, come il cancro”

Melissa Malucelli, psicologa, sessuologa ed anche criminologa

Melissa Malucelli, psicologa, sessuologa ed anche criminologa

Firenze, 30 settembre 2024 - “Il morbo di Alzheimer è una malattia devastante non solo per il paziente, ma anche per chi lo assiste. Vedere un proprio caro trasformarsi e avere comportamenti, talvolta, addirittura bizzarri, è straziante. Il problema è che le famiglie sono molto spesso lasciate sole ad affrontare un carico insostenibile”. A parlare è Melissa Malucelli, psicologa, sessuologa ed anche criminologa.

Quanto successo oggi a Mercatale di Vernio riaccende i riflettori su una malattia che ha un impatto altissimo sulle famiglie.

“In geriatria si dice spesso: “Una malattia, due malati". Il morbo è profondamente invalidante e quando una persona perde la memoria, perde anche molte capacità cognitive.

Purtroppo, manca ancora molta informazione su cosa significhi convivere con questa malattia. E spesso le famiglie sono sole ad affrontare un carico insostenibile”.

Come cambia la vita del caregiver, soprattutto in situazioni prolungate?

“Vivere con un malato di Alzheimer è complicatissimo, anche perchè la malattia dura anche parecchi anni. I malati possono sviluppare disturbi comportamentali. C’è pure chi scappa di casa… Tutto questo rende la gestione quotidiana della malattia estremamente gravosa.

Il peso emotivo e fisico è enorme, tanto che si osservano più frequentemente episodi drammatici, come omicidi, in contesti di Alzheimer piuttosto che di altre malattie, come il cancro. Il caregiver soffre profondamente nel vedere la persona amata del tutto stravolta, che peggiora di giorno in giorno”.

Mancano i servizi assistenziali.

“Purtroppo, l’assistenza ai malati di Alzheimer è ancora largamente insufficiente. I servizi sono pochi e spesso troppo costosi, con rette che arrivano fino a 3-4 mila euro al mese. Non tutte le famiglie possono permettersi un’assistenza di questo livello. In alcune regioni, come l’Emilia Romagna, ci sono più servizi a disposizione, mentre in altre, come la Toscana, i fondi sono più limitati. Le famiglie si sentono sole, abbandonate. E il dramma può esser sempre dietro l’angolo”.

Come nel caso di Mercatale di Vernio.

“In queste situazioni, bastano anche piccoli fattori scatenanti per far perdere la lucidità, soprattutto in un contesto di fragilità emotiva. Stiamo parlando di persone molto anziane, che hanno già sicuramente le loro debolezze e difficoltà”.

Sempre più spesso le cronache parlano di crimini in contesti familiari apparentemente normali. Cosa sta accadendo?

“Nel caso dei femminicidi, abbiamo di fronte un uomo che ha difficoltà nell’accettare la fine della relazione. Solitamente, si tratta di persone con disturbi della personalità. Se penso invece al terribile caso della ragazza che ha ucciso i suoi due figli neonati, allora qui siamo di fronte al dilagante fenomeno del narcisismo, una patologia poco riconosciuta dal grande pubblico, ma che invece ha tratti gravi. Il narcisista manca di empatia e, in certe situazioni, può compiere gesti estremi senza alcun rimorso. Chiara, la ragazza di Parma, da tutti riconosciuta come perfetta, voleva continuare a portare avanti questa sua immagine. E probabilmente i figli non rientravano nei suoi piani. Non mancano poi, purtroppo, genitori uccisi dai figli per motivi economici, legati all’eredità. Narcisismo e Dio denaro sono strettamente collegati. Il problema è che mancano gli strumenti per riconoscere questi disturbi psichiatrici, sia a livello scolastico che familiare. I primi segnali arrivano già in adolescenza, attorno ai 14 anni, quando si notano grossi cambiamenti comportamentali, col ragazzino che si isola e cambia completamente”.

In che modo la società dovrebbe rispondere a queste problematiche?

“È fondamentale aumentare la consapevolezza e l’informazione, sia riguardo al morbo di Alzheimer che ai disturbi della personalità. Le famiglie devono ricevere supporto adeguato e continuo, sia emotivo che pratico, perché gestire un malato è una responsabilità immensa. Inoltre, il sistema di assistenza deve essere rafforzato, in modo da rendere i servizi più accessibili. Solo così possiamo sperare di prevenire episodi tragici come quello di Vernio”.