E’ stata condannata a un anno e sei mesi, pena sospesa, la settantenne di Poggio a Caiano che il 16 dicembre 2022, poco prima delle 17, ha investito e ucciso con la sua auto la piccola Alessandra Huang, 12 anni di origini cinesi, che stava attraversando la strada in piazza XX Settembre insieme alla mamma che rimase praticamente illesa.
Il processo in rito abbreviato si è chiuso ieri. L’anziana, assistita dall’avvocato Barbara Londi, doveva rispondere di omicidio stradale. E’ stata una tragedia che ha colpito molto la comunità di Poggio a Caiano dove la ragazzina viveva insieme alla famiglia. La bambina frequentava la scuola media "Filippo Mazzei".
Una fatalità inspiegabile in quanto è stato stabilito che la conducente in quel momento non stava viaggiando a velocità sostenuta, non stava neppure usando il telefono e chiaramente era negativa a tutti test su alcol e droghe. Era in auto con i nipoti quando ha investito la bambina insieme alla mamma senza praticamente averle viste. Mamma e figlia erano sulle strisce pedonali, quelle che si trovano nei pressi della svolta di via Soffici.
Secondo quanto era emerso dai rilievi, la settantenne arrivava proprio da via Soffici quando, sulla piazza XX Settembre, ha svoltato verso destra in direzione di Firenze. Procedeva a velocità moderata. Fatto sta che ha preso in pieno mamma e bambina che avevano appena cominciato ad attraversare la strada sulle strisce. La piccola è rimasta sotto una ruota ed è morta praticamente sul colpo come hanno confermato diversi testimoni. La conducente, anche lei sotto choc, dichiarò subito di non averle viste, di non essersi accorta di nulla fin quando non ha sentito un rumore sordo sotto l’auto. Ha fermato la macchina ed è scesa per chiedere aiuto. Dai negozi che danno sulla piazza sono accorsi tutti per cercare di dare una mano a tirare fuori mamma e bambina. Qualcuno ha anche portato un cric per provare a sollevare l’automobile. Sono stati poi i vigili del fuoco a liberare le due: purtroppo per la piccola non c’era più nulla da fare nonostante i sanitari abbiano provato più volte le manovre di rianimazione. La scena, davvero straziante, si è consumata fra le urla della madre che è sempre rimasta cosciente. Durante il processo il difensore ha prodotto una memoria e indagini difensive per oltre 400 pagine. Alla conducente sono state riconosciute le attenuanti generiche e a dicembre, a due anni dalla tragedia, potrà riavere la patente di guida. In seguito all’incidente si sollevarono diverse polemiche sulla collocazione delle strisce pedonali, posizionate dietro un incrocio cieco.
Laura Natoli