SILVIA BINI
Cronaca

Cap volta pagina con le lacrime agli occhi. Ma non perde il sogno del trasporto pubblico

Da lunedì l’azienda lascerà il posto ad Autolinee Toscane. L’organico ridotto a 100 dipendenti: si occuperanno di turismo e manutenzioni

Al centro della foto il presidente Cap Federico Toscano con alcuni dipendenti

Prato, 30 ottobre 2021 - Gli occhi sono lucidi e nei corridoi dove sono appese le foto in bianco e nero dei primi autobus marchiati Cap c’è più silenzio del solito. Federico Toscano, presidente di Cap, ammette che non è facile per nessuno, tanto meno per lui che lavora nell’azienda da 25 anni. Lunedì sarà un giorno epocale: dopo 76 anni di storia, Cap cederà il posto ai francesi che si sono aggiudicati la gara per la gestione del trasporto pubblico locale su gomma per i prossimi 9 anni (più 2 ). Autisti, amministrativi, meccani ci hanno il magone, ma anche la voglia di credere ancora nell’azienda che li ha cresciuti e formati.

Così Cap da tempo ha deciso di sotterrare l’ascia di guerra che ha portato ad una lunga battaglia legale durata cinque anni, e non smette di credere nel trasporto pubblico, che spera di pot er recuperare nel 2023, sfruttando lo spiraglio previsto dal contratto con Autolinee Toscane che da quell’anno apre all’ipotesi del subappalto. Intanto Cap è riuscita a strappare ai francesi la possibilità di mantenere la propria sede in piazza Duomo e così da lunedì il primo piano dell’edificio, un tempo di proprietà, sarà preso in affitto dalla cooperativa pratese. Magra consolazione, ma sufficiente per non abbattere troppo il morale dei 100 dipendenti (circa 200 sono invece passati ai francesi) che da lunedì resteranno a lavorare per Cap: si tratta di 10 amministrativi, 10 autisti, 10 nel settore del turismo (Cap è proprietaria dell’hotel Raffaello a Firenze) e 70 meccanici dei quali la metà soci e gli altri dipendenti dell’officina. Ora bisogna guardare al futuro e i settori sui quali concentrarsi sono il turismo e la meccanica oltre alla parte del trasporto scolastico e degli scuolabus che resterà gestita da Cap.

La priorità è far quadrare i conti e rifondare una società nata nella prima metà del ’900 come azienda di trasporto pubblico che adesso perde la sua natura primaria. La volontà e l’impegno ci sono, così come la disponibilità a collaborare con Autolinee Toscane in vista di una possibile intesa futura per aumentare introiti e lavoro, magari agganciando, appunto, una parte del trasporto locale. Cap guarda al domani, ma con lo sguardo più lontano iniziando fin da oggi a gettare le basi per una collaborazione che si spera possa essere volando di sviluppo. Da lunedì gli unici chilometri di tpl gestiti dalla cooperativa saranno comunque quelli percorsi dagli scuolabus e dalle corse aggiuntive Covid per gli ingressi e le uscite da scuola. "L’accordo con Autolinee Toscane prevede che i lavoratori che passano alle sue dipendenze possano rimanere soci di Cap", spiega il presidente dell’azienda, Federico Toscano. "Per noi è un bel segnale di attaccamento: oggi purtroppo non abbiamo la possibilità di trattenere i soci che hanno manifestato la volontà di continuare a lavorare in cooperativa, in futuro speriamo".

L’organico ridotto a 100 dipendenti servirà per portare avanti il nuovo core business di Cap che sarà costituito dal settore turistico e da quello della manutenzione degli autobus (una flotta di 600 veicoli tra Lam e bus di Ataf, Linea, Ctt Nord e Copit), con cui l’azienda inizia la nuova fase della sua storia a partire dal primo novembre. E soprattutto, resta un patrimonio di 200 soci: su 285 autisti soci-lavoratori, in 200 hanno chiesto di non avere indietro il capitale versato, mantenendo quindi lo status di socio. L’altro fronte su cui punta adesso Cap è il turismo: dieci dipendenti sono rimasti in via Livi e hanno ricominciato a proporre pacchetti e attività. Tra luglio e agosto sono 75 i viaggi di gruppo organizzati e 60 quelli fra settembre e ottobre. E’ stato anche riaperto l’Hotel Raffaello a Firenze e sono stati rimessi in strada una parte dei 30 autobus gran turismo. "Cap non sparisce, è radicata sul territorio e continuerà ad essere a servizio dei pratesi per viaggi turistici e per gli spostamenti", dice Toscano. Ma intanto lunedì si chiude un capitolo lungo 76 anni.