Autolinee Toscane ha scelto Prato per tracciare il bilancio dei primi tre anni di gestione del traspo4to pubblico sul territorio regionale. E lo ha fatto, oltre a snocciolare numeri e statistiche, al centro Pecci, portando in ’dono’ alla città tessile i primi 4 bus urbani elettrici. Mezzi già in funzione su alcune linee del reticolo pratese, tra cui una scolastica, in attesa che la flotta sia potenziata nel 2026 con altri 9 bus elettrici. Finanziati dall’Unione Europa, grazie al Next Generation Eu, tramite fondi del Pnrr, sono i primi mezzi elettrici che arrivano in Toscana relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza. A darne l’annuncio è stato il presidente di At, Gianni Bechelli, che ha presentato uno di questi nuovi veicoli davanti al Pecci: mezzo sul quale la sindaca Ilaria Bugetti ha fatto un mini test di prova lungo viale della Repubblica. L’investimento sull’elettrico a Prato, contando solo il Pnrr, è di 8,1 milioni di euro. Di questi, 5,6 milioni stanno servendo ad acquistare 13 veicoli, i 4 già operativi e gli altri 9 in arrivo entro il 2026. I rimanenti 2,5 milioni sono dedicati alla realizzazione dell’infrastruttura di ricarica, in fase di realizzazione al deposito di Lazzaretto; i lavori iniziati questa estate termineranno nei primi mesi del 2025. Nel frattempo i bus già su strada sono dotati di un caricatore portatile, anch’esso elettrico, per ricaricare i mezzi durante le ore notturne.
"Abbiamo alle spalle tre anni molto difficili quando è iniziato il subentro con mezzi di età media di 15 anni e con la carenza di almeno 350 autisti – ha detto il presidente Bechelli – Lacune che stiamo colmando, assumendo oltre mille autisti, facendo un investimento su oltre 400 mezzi mentre altri 750 sono attesi nei prossimi anni".
"Siamo particolarmente contenti dell’arrivo di questi mezzi, silenziosi e rispettosi dell’ambiente – ha detto la sindaca presente insieme all’assessora alla mobilità Cristina Sanzò – Un vantaggio per tutti e una qualità diversa di vivere la mobilità cittadina. Prato è una città vivace che deve essere accompagnata da una mobilità adeguata e che sia capace di intercettare le necessità delle persone a partire dal trasporto scolastico". Uno scopo, quello della mobilità di qualità che "tenga conto di una serie di esigenze, che vanno da quelle del centro a quelle delle frazioni fino ai comuni limitrofi – ha aggiunto – Ho chiesto collaborazione continua perché abbiamo bisogno di un confronto costante a partire dal basso fino ai dirigenti per migliorare il servizio. I primi tempi sono sempre tempi di assestamento. Quello che è importante è andare nella stessa direzione".
Quali le caratteristiche di questi mezzi? Si riconoscono bene perché di colore bianco e a bordo hanno la sicurezza con videosorveglianza interna ed esterna, sistema di conteggio passeggeri ed alta tecnologia. Modello Iveco E-Way Full-Electric da 10,7 metri, possono trasportare 84 persone, con 20 posti a sedere e 64 in piedi. Dotato di rampa manuale ha all’interno l’area per la carrozzina disabili. Il pacco batterie ha una capacità totale di 294 kWh e il mezzo ha recupera energia durante il rallentamento. Ad emissioni zero, hanno la particolarità di essere silenziosi e senza vibrazioni.
"Questi bus sono un primo piccolo tassello di un ampio un pacchetto di investimenti, da fondi europei ma anche nazionali, che consentiranno di far nascere flotte urbane di bus elettrici in alcune città della toscana", afferma Massimiliano Pellegrini, direttore tecnico di At. Sono in corso i collaudi dei mezzi anche su strada: "Stiamo analizzando autonomia ed efficienza, l’organizzazione del servizio, tempi e procedure di gestione, dando modo ai conducenti di prendere familiarità con i veicoli", spiega Massimiliano Palloni, capo dipartimento centro di At.
Ed il rapporto con Cap? "E’ evoluto bene dopo alcuni strascichi del contenzioso – conclude il presidente Bechelli – superata quasi immediatamente questa prima fase, abbiamo avviato a collaborare sia per la parte di manutenzione che sul versante di una collaborazione fattiva in città".
Sara Bessi