"Da quando sono ripartite le lezioni all’università, ho sempre avuto problemi con i treni. Il servizio non è stato per niente buono. Capita che i treni siano in ritardo, ma anche quando arrivano puntuali sono talmente affollati che talvolta si creano disagi e il personale è costretto a far scendere delle persone o a non farne salire più. E in questo caso si creano ritardi notevoli. A me ad esempio è capitato la settimana scorsa, quando sono arrivato a Firenze un’ora più tardi". Ritardi e sovraffollamento: sono questi i problemi maggiori evidenziati dai pendolari pratesi - soprattutto giovani universitari come Edoardo Rapazzati, che studia a Firenze - la cui pazienza viene messa a dura prova ogni giorno. A maggior ragione ieri, visto lo sciopero del trasporto pubblico che inevitabilmente ha creato disagi con corse cancellate (anche un paio nella fascia di garanzia, ossia prime delle 9). Insomma, spostarsi in treno per raggiungere il luogo di lavoro o andare a lezione a scuola o all’università è diventato sempre più complesso e snervante.
La conferma sta nelle parole dei ragazzi che studiano a Firenze. Parole che, da un pendolare all’altro, sono più o meno le solite. Basta ascoltare Tommaso Chiti: "I treni spesso e volentieri sono in ritardo e sono sempre troppo pieni. Più volte ho perso le lezioni mattutine perché mi sono trovato costretto a scendere per l’eccesso dei viaggiatori a bordo", il suo racconto.
Ancora più dettagliato quello di Marco Bogani: "La mattina risulta sempre più difficile riuscire a salire sul treno. Non tanto per il traffico che può esserci per strada per arrivare alla stazione, che comunque è un altro aspetto del problema, quanto per la quantità di persone che ci sono a bordo dei mezzi. Avendo quasi sempre la prima lezione alle 8.15, devo prendere il treno delle 7. 47. Ma è successo più volte – continua Marco – che fossi costretto a montare su quello dopo a causa del sovraffollamento, perdendo così la lezione. Negli orari di punta, non solo la mattina, ma anche attorno alle 12 e alle 17, non c’è proprio la possibilità di salire, se non accettando di stare stipati e appiccicati agli altri passeggeri nei corridoi. E se dovesse verificarsi un’emergenza per cui bisogna evacuare il treno, allora diventerebbe un grosso problema. Pagando regolarmente il biglietto o l’abbonamento, mi aspetto un servizio migliore". Le medesime criticità vengono portate alla luce anche da Bianca Batino: "I problemi sono diversi – spiega la giovane universitaria – dai prezzi degli abbonamenti, quest’anno decisamente aumentati, al sovraffollamento dei treni, fino alla tratta interrotta per Bologna. I lavori dovevano concludersi in cinque anni, ma stanno andando avanti provocando non pochi disagi ai pendolari in diverse fasce orarie".
La battaglia per avere servizi migliori si combatterà anche in Regione: in particolare il consigliere di FdI, Alessandro Capecchi, ha chiesto che Trenitalia e Rfi tornino a riferire sui disservizi in commissione.
Francesco Bocchini