REDAZIONE PRATO

"Treni, troppi viaggiatori senza mascherina"

Lettera dell’associazione pendolari al prefetto: "Servono più controlli per far rispettare le regole a bordo dei convogli regionali".

La voce ora comincia ad essere davvero alta, se questo dovesse servire a farsi sentire ancora meglio: non è il momento di lasciar correre, è il momento di sorvegliare davvero e dire basta a tanta approssimazione sui treni e sui mezzi pubblici in generale dove la sicurezza sanitaria deve essere garantita a tutti. Troppa leggerezza da parte dei passeggeri, questo continua a lamentare l’associazione pendolari Toscana Nord Ovest che mette mano di nuovo a carta e penna dopo una prima lettera inviata nelle settimane scorse e scrive così anche al prefetto di Prato, oltre a Regione Toscana e gestori del servizio ferroviario. "A seguito delle continue segnalazioni e dopo aver già scritto una lettera a fine luglio – esordisce il testo vergato dall’associazione che ha per portavoce il pendolare Michel Rocchiccioli, inoltrato alle autorità tre giorni fa – siamo di nuovo a farci sentire perché sono troppi gli utenti che continuano a viaggiare sui mezzi pubblici senza indossare correttamente i dispositivi di protezione individuale nonostante l’obbligatorietà prevista dall’ordinanza regionale 76". Una questione però che riguarda la sicurezza dei passeggeri (e non solo) a tutto tondo, come sottolineano gli stessi pendolari che nella lettera fanno menzione dell’aggressione subita da un capotreno sulla tratta Montecatini-Lucca, nei pressi di Buggiano, nel fine settimana di Ferragosto, episodio questo che ha provocato preoccupazioni e timori allargati generando un clima di angoscia tra chi del treno fa un uso quotidiano.

"Con la lettera abbiamo dunque richiesto frequenti annunci sonori su tutti i treni regionali e in tutte le stazioni della Toscana sull’obbligatorietà della mascherina a bordo dei mezzi pubblici e sul distanziamento interpersonale di un metro da rispettare – prosegue l’associazione –, frequenti controlli nelle stazioni capoluogo di provincia e un potenziamento dei controlli a bordo dei treni regionali sia per il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, sia per la validità del titolo di viaggio".

Violenza dunque, tanto verbale che fisica, con episodi sempre più frequenti che interessano anche le nostre linee e le nostre stazioni, non più tollerabili. In neppure un mese due sono stati gli eventi più gravi: si è passati dalle minacce di morte a un capotreno che aveva semplicemente chiesto ad un passeggero di esibire il biglietto alle sassate all’indirizzo di un altro dipendente Fs, colpevole di aver chiesto a tre giovani a bordo di indossare la mascherina così come imposto dalla normativa. Una situazione che sembra essersi ulteriormente deteriorata dopo il periodo di quarantena con urla, spinte, sputi e aggressioni di vario tipo all’ordine del giorno, con tutto quel che ciò comporta per la sicurezza del personale anche in termini di maggiore esposizione al virus. Proprio nelle settimane scorse lo stesso segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni aveva pubblicamente denunciato una situazione bruttissima a causa di sempre più frequenti aggressioni ai lavoratori. l.m.