REDAZIONE PRATO

Trent’anni fa ci lasciava il ristoratore Mario Logli

Fu lui a fondare lo storico locale in collina a Filettole. La nipote: "Lavoriamo ancora seguendo il suo esempio"

Basta dire "Logli" che a Prato lo conoscono tutti. Si pensa subito alla cucina tipica, alla carne alla brace, al più noto ristorante in collina, aperto nel 1948, da cui si gode un bellissimo panorama di tutta la città.

Fu Mario Logli – di cui oggi ricorre il trentesimo anniversario dalla morte, avvenuta il 12 giugno 1992 – a fondare il locale a Filettole, l’antico borgo situato sopra la villa del Palco, che durante la guerra era stato rifugio per molte famiglie sfollate.

"Mio nonno – racconta la nipote Clarissa Pozzarini – era nato proprio qui in casa a Filettole, ne andava molto fiero, e ha sempre lavorato qui anche prima di aprire il ristorante, nella bottega del paese che era della sua famiglia, dove c’era l’alimentare e la mescita di vino e olio. Fu lui a capire che i tempi stavano cambiando e che la gente aveva voglia e anche necessità di mangiare fuori. Così cominciò preparando panini, poi l’insalata con radicchio e uovo, la ribollita, le penne strascicate e il pollo alla griglia che divenne una delle sue specialità",

Ad aiutare Mario, simpatico toscano che era amico di tutti i suoi clienti, con cui scherzava gioviale, c’era sempre la moglie Ada. "Mia nonna stava in cucina ed alcune delle ricette che prepariamo ancora oggi le dobbiamo a lei, come la ribollita, i sedani alla pratese o il ragù. Hanno lavorato tutta la vita insieme. Il nonno Mario – aggiunge Clarissa – era addetto alla griglia e ci si dedicava con passione. In tanti tornano al ristorante per mangiare la bistecca, la lombatina o il pollo cotti alla brace secondo i suoi insegnamenti".

Oggi il ristorante "Logli" a Filettole è gestito dalle figlie di Mario e Ada – sono Gigliola e Deanna – con l’aiuto di Clarissa e del fratello Filippo Pozzarini, l’ultima generazione che ha scelto di lavorare nel locale di famiglia. Quando Mario Loglì – che era della classe 1915 – se ne andò, aveva 77 anni e ne aveva trascorsi più di 44 ad accogliere la sua affezionata clientela.

E dai tavoli del ristorante in collina sono passati durante questo periodo anche personaggi famosi come Ave Ninchi che se veniva a Prato per recitare in uno spettacolo al Metastasio non mancava mai di cenare o pranzare dall’amico Mario.

Ma anche la regina d’Olanda fu ospite una volta con le sue guardie del corpo.

E in tempi più recenti ci sono stati anche Renato Zero, Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Luigi Lo Cascio, Giustino Durano e Christian De Sica. Senza dimenticare Bobo Vieri che qui è di casa. "La nostra famiglia ricorda il nonno con grandissimo amore – conclude Clarissa – in fondo dobbiamo a lui questo ristorante". Ristorante che l’anno prossimo ne farà 75.

Elena Duranti