REDAZIONE PRATO

"Tribunale: situazione insostenibile Diffida al ministero della giustizia"

L’avvocato Campagni lancia la mobilitazione generale: "Tutti i professionisti pratesi si muovano insieme. Se i burocrati non ci risponderanno allora ci rivolgeremo al Tar. Purtroppo non ci sono alternative"

"Organizziamo un’assemblea multidisciplinare al palazzo delle professioni. Riuniamo centinaia di professionisti di Prato in rappresentanza di tutti gli ordini cittadini ed esponiamo ognuno i problemi legati al malfunzionamento del tribunale. Poi prepariamo tutti gli atti, ci affidiamo al migliore avvocato presente nel foro del Lazio, e presentiamo una diffida ufficiale al ministero della giustizia". Chiede una mobilitazione cittadina per garantire al tribunale di Prato un’adeguata pianta organica l’avvocato Bruno Franco Campagni, uno dei più importanti amministrativisti della città e dell’intera Toscana. La proposta è stata presentata durante la serata organizzata dal laboratorio politico Prato Riparte, con l’obiettivo di sbloccare una situazione di stallo sul tribunale di Prato che ormai va avanti da anni. I sindacalisti, infatti, hanno spiegato come a fronte di decine di richieste di incontri e di segnalazioni sull’inadeguatezza della pianta organica del palazzo di giustizia, non sia mai arrivata una risposta ufficiale dal ministero. Il caso più emblematico è quello del paragone con Livorno, dove a fronte dello stesso numero di magistrati, Prato ha molti meno amministrativi, rallentando di fatto l’operatività del tribunale di viale della Repubblica. Lo stallo sembra dovuto, come ribadito anche dall’onorevole Giorgio Silli, dalla mancanza di solerzia da parte dei funzionari del ministero. Insomma, la solita burocrazia. Ed ecco allora spuntare la carta che si vuole giocare l’avvocato Campagni. "Visto che i dirigenti non rispondono alle segnalazioni di sindacati e istituzioni – spiega -, allora valutiamo una diffida ad adempiere. In questo modo saranno costretti a darci una risposta entro 30 giorni. Se non lo faranno, spiegandoci perché Livorno ha una copertura maggiore di amministrativi rispetto a Prato, allora presentiamo una impugnativa al Tar del Lazio, che in sede di Camera di consiglio ci risponderà con una certa rapidità. Se il tribunale amministrativo accerterà la mancata risposta, allora i dirigenti del ministero saranno obbligati a darci una spiegazione ufficiale entro un mese. E il caso finirà sul tavolo dello stesso ministro, a cui questa situazione di sicuro non farà piacere".

L’avvocato Campagni, quindi, per aggirare la burocrazia propone di fare diventare un caso politico e di giurisprudenza quello delle carenze del tribunale di Prato. Per farlo però invoca un’ampia convergenza da parte del mondo della giustizia, dei professionisti e dei semplici cittadini. "In questa vicenda potremmo coinvolgere anche il questore e il prefetto che hanno tutti gli interessi ad avere un tribunale pienamente funzionante – aggiunge Campagni -. A mio avviso non bisogna mai ricorrere alle carte bollate, ma se non ci sono altre alternative, allora è giusto giocarsi questa carta per provare a smuovere le acque".

Stefano De Biase