REDAZIONE PRATO

Vende statuine della Madonna "per la Misericordia" ma è una truffa

Attenti a un uomo vestito di scuro. Denunciati già molti casi

Anziano truffato

Prato, 4 maggio 2016 - Suona alle porte delle famiglie della città e propone l’acquisto di statuette della Madonna per una buona causa: devolvere tutti quanti gli introiti alla Misericordia per organizzare una festa in viale Galilei. L’uomo, completamente vestito di nero, si qualifica come inviato dall’Arciconfraternita per compiere questa raccolta di beneficenza, ma non mostra nè tesserino nè altro segno di riconoscimento. Fa leva soltanto sulla generosità delle persone e sul loro affetto per l’Arciconfraternita e sulla devozione religiosa al culto mariano, che è iniziato proprio con il mese di maggio.

La maggior parte degli episodi sono avvenuti nella zona di via Cava, a san Giusto: purtroppo qualcuno c’è cascato in pieno ed altri, più scaltri, hanno capito che c’era qualcosa che non andava e per avere la certezza della veridicità della colletta hanno segnalato gli episodi.Così alcuni cittadini, insospettiti e temendo di trovarsi di fronte ad un truffatore, hanno chiamato la sede della Misericordia di Prato di via Galcianese per segnalare queste strane vendite di statuette in gesso della Madonna in nome e per conto dell’Arciconfraternita. La maggior parte degli avvistamenti dell’uomo in nero sono arrivate proprio dalla zona sud della città tanto che l’Arciconfraternita tiene a precisare «di non aver promosso una simile iniziativa e che non fa parte dello spirito dell’associazione andare a domicilio a vendere oggetti, tanto meno immagini sacre».

Per questo motivo a tutela dei cittadini e per evitare che vengano raggirati dal sedicente venditore porta a porta, la Misericordia pratese lancia un appello ed invita a segnalare simili episodi alla sede centrale (0574-6096). È molto probabile che l’Arciconfraternita presenti una denuncia alle forze dell’ordine, anche se non . È dell'inizio di marzo una truffa molto simile a quella delle statuine in gesso della Madonna. In quell’occasione dei malintenzionati andavano casa per casa a proporre oggetti sacri, come statuette e santini, addirittura a nome del vescovo di Prato, monsignor Franco Agostinelli, dicendo di farlo per conto della Diocesi per il Giubileo.