
Tre casi di tubercolosi in città
Prato, 5 luglio 2017 - Come già riportato stamani nell'edizione cartacea de La Nazione alla scuola Convenevole si è verificato un caso di tubercolosi bacillifera. Questa calda estate, dunque, porta alla ribalta un’altra malattia infettiva, dopo il ricovero in ospedale di una giovane di 18 anni colpita da meningite di tipo B.
Ad essere contagiata dall’infezione è una insegnante italiana di 40 anni. La notifica del caso di Tbc bacillifera è arrivata direttamente dal medico di riferimento della paziente al dipartimento di igiene e di sanità pubblica dell’Asl Toscana Centro. Così i responsabili del settore hanno subito avviato le procedure previste in situazioni del genere: avvisare la dirigente scolastica, rintracciare le persone i colleghi e gli studenti che sono stati a contatto con l’insegnante, individuare gli altri luoghi frequentati nel frattempo dalla donna. Solo in questo modo potrà essere stilato un elenco delle persone che l’ufficio di prevenzione Asl dovrà chiamare per sottoporle al mantoux test, una prova di screening utile a saggiare la presenza di un’infezione anche latente da micobatterio della tubercolosi. Se qualcuno risultera positivo al test, allora dovrà sottoporsi a esami diagnostici superiori e poi essere trattato con terapia antibiotica ad hoc.La procedura è stata avviata, anche se con le scuole ormai chiuse non sarà semplice contattare tutte le persone che possono essere state a contatto con la professoressa: magari qualcuno ha già lasciato la città per le vacanza. Comunque, che Prato abbia un’altra incidenza di casi di tubercolosi lo dicono le statistiche degli ultimi anni. In città, come si legge in un comunicato dell’Asl Toscana centro del marzo scorso, si sono registrati 15,3 casi per 100.000 abitanti nel 2013, mentre a Firenze i casi sono stati 9 per 100.000 abitanti.
Dati che vanno inseriti nel più ampio contesto regionale: nei territori dell’Ausl Toscana Centro (Firenze, Pistoia, Prato e Empoli) i dati di notifica della tubercolosi per l’anno 2013 hanno evidenziato un tasso di incidenza pari a 9 casi per 100.000 abitanti, leggermente superiore alla media regionale di 7 casi su 100.000. Lo scorso anno era stata la Cgil Fp a sollevare il problema dell’aumento dei casi di Tbc a Prato. «Il tasso d’incidenza nazionale della tubercolosi stimato nel 2014 è stato pari a sei casi per 100.000 abitanti. Nella provincia di Prato il tasso d’incidenza nello stesso periodo è stato di 21,36 notifiche per 100.000 abitanti, ovvero tre volte e mezzo il dato nazionale», diceva il sindacato di piazza Mercatale. Per contrastare questo fenomeno, la giunta regionale toscana ha attivato un progetto che coinvolge le ex Asl di Firenze, Empoli, Pistoia e Prato: proprio a quest’ultima città, viste le peculiarità epidemiologiche, è stato assegnato il ruolo di capofila per il progetto. Risale all’estate scorsa la firma del direttore generale dell’Asl Toscana centro che ha portato a Prato un medico destinato appositamente a questo compito di sorveglianza speciale.
AGGIORNAMENTO - Saranno sottoposti al test Mantoux gli studenti di alcune classi e gli insegnanti della scuola. L’igiene pubblica e nutrizione di Prato sta contattando circa 120 persone che dovranno eseguire il test di Mantoux per verificare se l’organismo è venuto a contatto con il bacillo tubercolare. Il test interesserà esclusivamente coloro che hanno avuto contatti diretti e prolungati con la persona malata sulla base di un criterio di rischio espositivo individuato dai sanitari e seguendo le linee guida regionali e nazionali. "Il servizio di igiene pubblica - si legge in una nota - ringrazia per la collaborazione il dirigente scolastico dell’istituto ed è disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie ai genitori degli alunni e al corpo docente della scuola". A Prato nell’ anno 2016 sono stati notificati 80 casi di infezione tubercolare. Dall’inizio del 2017 ad oggi i casi sono stati 30.