Prato, 22 dicembre 2022 - Il suo calvario è iniziato poco più di un mese fa quando ha scoperto con l’autopalpazione una massa al seno, poi risultata un tumore maligno. Dallo choc della notizia allo choc del percorso diagnostico, che al momento le è costato quasi 900 euro, un viaggio a Bologna per eseguire un terzo esame fondamentale e, quel che è peggio, l’attesa estenuante da un mese del referto istologico fermo al laboratorio dell’Asl a Empoli. E’ l’odissea di una pratese di 44 anni, che ha avuto inizio dal centro di prevenzione oncologica Eliana Martini a Porta Leone.
"Mi sono sentita sola, abbandonata dalla sanità pratese. L’unico a starmi vicino è il mio medico di famiglia che, insieme ad un amico chirurgo, mi ha indirizzato a Porta Leone per avviare il percorso salute donna - racconta la 44enne - Il 22 novembre scorso mi sono sottoposta a mammografia ed ecografia mammaria inviata in convenzione con Asl all’istituto Alliance".
Un primo step delicato che "ha rivelato la presenza effettiva di una massa tumorale". Poi dopo questa fase, "non ho più sentito nessuno, nonostante il radiologo avesse refertato che si trattava di un tumore e che erano necessari ulteriori approfondimenti, quale tac, risonanza e scintigrafia ossea.
Il tutto in attesa dell’istologico: senza quest’ultimo non è possibile decidere se iniziare con un ciclo di chemioterapia o andare in sala operatoria per la mastectomia radicale". La 44enne ha deciso di non aspettare perché i tempi si sarebbero allungati col rischio che la malattia potesse estendersi.
"Ho provato a fissare la risonanza, ma con l’Asl si andava a fine gennaio mentre con la Tac a fine aprile e per la scintigrafia ossea fino al primo febbraio non è possibile prenotare", racconta. E’ iniziata la girandola di telefonate. Per la tac e la risonanza la donna ha fissato appuntamenti privati: la prima al costo di 480 euro, la seconda di 380 euro.
"La scintigrafia ossea non viene eseguita ovunque: ho provato con Massa, ma era tutto pieno, poi con Careggi ma mi hanno detto che non potevano accettarmi perché l’impegnativa non è stata fatta da un medico di Careggi". La ricerca ha varcato i confini regionali fino a Bologna.
"Qui dopo 10 giorni ho avuto l’appuntamento in convenzione col servizio nazionale. Ho fatto l’esame il 20 dicembre e mi è stato restituita la risposta in mezz’ora. Psicologicamente mi sento più tranquilla: i risultati dicono che la massa tumorale c’è, ma è ferma". Intanto dal centro di Porta Leone "non ho avuto più notizie, tanto che lunedì della scorsa settimana mi sono presentata chiedendo di parlare col chirurgo".
Una vicenda intorno alla quale la 44enne fa una riflessione amara. "Confrontandomi con le pazienti di Bologna, ho scoperto che i sanitari hanno 30 giorni per decidere come procedere. A Prato, oggi è un mese esatto dalla scoperta del tumore e se avessi aspettato l’Asl avrei fatto soltanto i primi due esami. Le donne pratesi sono rassegnate ad attendere più di un mese: poi non tutti posso spendere 900 euro di esami specialmente di questi tempi così difficili economicamente".
Sara Bessi