Prato, 8 agosto 2024 – Il turismo non decolla e soffre. "Prato è in fondo alla classifica toscana relativa alla crescita delle presenze turistiche. Uno scenario che desta profonda preoccupazione e dimostra la carenza di un progetto adeguato. È chiaro quindi come la realizzazione della Dmo, un progetto manageriale sul turismo diventi sempre più urgente". A dirlo è il direttore di Confcommercio, Tiziano Tempestini, dopo l’ultimo rapporto Irpet sul turismo in Toscana. Il report confronta la situazione delle presenze nel 2023 con l’anno precedente e con l’era pre-covid, il 2019. In questo senso, l’ambito turistico di Prato e della Val Bisenzio raccoglie il terzo peggior risultato regionale (su 28 ambiti presi in esame) con un - 7% sul 2019.
Rispetto al 2022, invece, l’ambito registra una crescita pari al +19,5%: un risultato apprezzabile, ma che si colloca nella media regionale. Il segno resta negativo anche guardando alla variazione delle presenze turistiche nel primo trimestre 2024, a confronto con lo stesso periodo 2019, mentre il confronto con i primi tre mesi del 2023 restituisce un incremento contenuto sotto al 10%.
"Prato – conclude il direttore – non può permettersi di rimanere destinazione di secondo piano. Questo cambio di paradigma, da luogo che sta fuori dalle mappe turistiche a destinazione appetibile, deve sere costruito in modo irrimandabile".
"Oggi abbiamo occupata soltanto metà della capienza, perché è agosto e ci rapportiamo prevalentemente con gruppi di studenti e lavoratori. È sufficiente, ma si potrebbe crescere. Ad agosto, visto lo scenario, chiuderemo direttamente per qualche giorno", conferma Roberta Risaliti, dell’albergo Giardino.
"Lavoriamo esclusivamente con il segmento business – dice Katia Malinconi, dell’Hotel Le Fontanelle – quindi la nostra resta una prospettiva limitata a questo orizzonte".
Paolo Guerrieri, dell’Hotel Villa San Michele, conferma: "Registriamo un netto calo rispetto al 2019 e anche con riferimento all’anno scorso. A luglio abbiamo lavorato specialmente grazie ai matrimoni e agli ultimi scampoli del turismo business, prima delle ferie. C’è stata un’inversione di tendenza totale, i turisti del tempo libero non si vedono quasi più ed è chiaro come sia urgente una politica che valorizzi davvero il territorio all’esterno, puntando su eventi di qualità ed una comunicazione adeguata".