SILVIA BINI
Cronaca

Turismo, balzo degli affitti brevi . La casa ereditata messa a frutto. Gli albergatori: "Ora più regole"

Anche a Prato prende campo la tendenza airbnb: sono 189 le strutture pubblicizzate sul sito per circa 700 posti letto. Venturi: "Necessaria una regolamentazione, giochiamo ad armi impari".

Anche a Prato prende campo la tendenza airbnb: sono 189 le strutture pubblicizzate sul sito per circa 700 posti letto. Venturi: "Necessaria una regolamentazione, giochiamo ad armi impari".

Anche a Prato prende campo la tendenza airbnb: sono 189 le strutture pubblicizzate sul sito per circa 700 posti letto. Venturi: "Necessaria una regolamentazione, giochiamo ad armi impari".

Anche a Prato il settore dell’ospitalità sta vivendo una forte trasformazione. Sempre più appartamenti, un tempo abitati da residenti, sono oggi dedicati agli affitti brevi, seguendo il modello ormai consolidato di città come Firenze. Zone come via Carbonaia, piazza Ciardi e piazza San Francesco hanno visto un incremento di case disponibili su piattaforme come Airbnb. Anche se il fenomeno non ha ancora raggiunto le dimensioni del capoluogo toscano, la tendenza al turismo ’mordi e fuggi’ è in crescita.

La vicinanza con Firenze, destinazione turistica per eccellenza, ha sicuramente favorito l’evoluzione. Molti proprietari stanno convertendo immobili ereditati o non utilizzati in alloggi per affitti brevi, attratti dalla possibilità di ottenere una rendita interessante. Basta dare un’occhiata alle offerte online per notare come Prato sia sempre più presente tra le scelte dei viaggiatori. Le tariffe per un appartamento in centro si aggirano tra i 70 e i 100 euro a notte, con descrizioni che puntano sulla comodità e sulla vicinanza alla stazione del Serraglio, da cui Firenze è raggiungibile in circa 25 minuti. Secondo gli ultimi dati - ma si tratta di numeri facilmente variabili - sono attivi a Prato 187 affitti brevi che tradotti in posti letto superano quota settecento. Non numeri banali.

Se da un lato questa tendenza offre nuove opportunità economiche, dall’altro solleva questioni importanti legate alla regolamentazione. Federalberghi Prato, che rappresenta circa l’80% delle strutture ricettive della provincia, evidenzia la necessità di stabilire regole chiare per il settore. "Abbiamo uno slogan semplice: stesso mercato, stesse regole", afferma Sauro Venturi, presidente di Federalberghi Prato. "Ospitare chi viene da fuori è un’attività che deve rispettare normative precise, ma nel caso degli affitti brevi le regole sono diverse e talvolta meno rigide. È fondamentale garantire equità e sicurezza, sia per chi offre ospitalità sia per chi la riceve".

Uno dei punti critici è l’aspetto fiscale: gli affitti brevi beneficiano di un regime fiscale agevolato rispetto alle strutture alberghiere, soggette a normative più stringenti, comprese quelle antincendio. Inoltre, la questione del riconoscimento degli ospiti e della loro registrazione è un altro tema centrale: "Gli hotel e le strutture tradizionali sono obbligati a rispettare procedure rigorose, mentre negli affitti brevi queste misure sono meno controllate", prosegue Venturi.

La Toscana ha già mosso i primi passi per regolamentare il fenomeno. Una nuova legge regionale, entrata in vigore il 7 gennaio, ha cercato di mettere ordine nel settore, concedendo maggiore potere ai Comuni nella gestione degli affitti brevi. Tuttavia, la normativa è stata impugnata e si attende il giudizio della Corte Costituzionale. "Siamo fiduciosi", dichiara Venturi, "riteniamo che la legge regionale sia un passo avanti necessario per garantire una competizione più equa nel settore turistico".

Intanto, la città si prepara ad affrontare la nuova stagione turistica. Dopo una bassa stagione meno brillante rispetto agli anni passati, si intravedono segnali di ripresa, soprattutto con l’arrivo della Pasqua e l’organizzazione di iniziative capaci di fare da traino come il Prato Pride. Il turismo pratese ha bisogno di strategie mirate per destagionalizzare le presenze e valorizzare la città come destinazione non solo complementare a Firenze, ma attrattiva per il suo patrimonio storico e la sua autenticità.

La nascita della nuova Destination management organization (Dmo), prevista per la fine del 2025, sarà uno strumento fondamentale per monitorare e sviluppare il turismo in città. "Dobbiamo pensare al futuro prima che il fenomeno degli affitti brevi diventi incontrollabile", conclude Venturi. "Regole chiare e una gestione equilibrata degli Airbnb possono fare la differenza per il futuro turistico di Prato".

Silvia Bini