Turismo, Federalberghi rilancia: "Più eventi per attrarre pubblico. Bene il Settembre, ma non basta"

Il vice presidente Bonari (Art Hotel Museum): "Cultura, sport e spettacolo: serve un respiro nazionale. Seguiamo l’esempio di Lucca o Arezzo. Intanto a noi albergatori non sono arrivate nemmeno le PratoCard". .

Turismo, Federalberghi rilancia: "Più eventi per attrarre pubblico. Bene il Settembre, ma non basta"

Il vice presidente Bonari (Art Hotel Museum): "Cultura, sport e spettacolo: serve un respiro nazionale. Seguiamo l’esempio di Lucca o Arezzo. Intanto a noi albergatori non sono arrivate nemmeno le PratoCard". .

Visto con gli occhi degli albergatori, il festival Settembre Prato è spettacolo ha superato la prova anche quest’anno. "L’evento più importante del panorama pratese, che permette di unire a un concerto la visita turistica di Prato". Davide Bonari, titolare dell’Art Hotel Museum, non parla solo da albergatore ma soprattutto da vicepresidente di Federalberghi Prato, che rappresenta l’80 per cento di strutture ricettive su Prato e provincia si prepara per l’incontro del 2 ottobre con la sindaca Ilaria Bugetti e con l’assessora al turismo Chiara Bartalini, con proposte e idee per rilanciare il turismo a partire dalla promozione del patrimonio culturale cittadino. "Iniziamo intanto dalle Prato Card che mette in rete i musei. Non ci sono ancora arrivate…". E la Prato Card è nata a marzo per promuovere la visita ai musei cittadini a un prezzo agevolato: nel piano strategico di questo strumento di promozione culturale, se ne suggeriva appunto la diffusione negli hotel. Intanto gli albergatori pratesi ‘benedicono’ i concerti di settembre organizzati da Fonderia Cultart (Federalberghi Prato ne è sponsor) perché muovono l’indotto e riempiono le camere con lo staff degli artisti in cartellone, ma non basta. "Bisogna pensare ad eventi di maggior richiamo sulla falsariga di Arezzo e Lucca, magari meglio distribuiti su tutto l’anno, nei periodi in cui siamo più scarichi di clienti che vengono a trovarci per motivi di lavoro, come fra dicembre e gennaio oppure fra luglio e agosto", fa notare Bonari. Sì, ma come la mettiamo con la bassa affluenza di turisti com’è stata quest’estate che ha fatto chiudere qualche struttura? C’è da dire che all’Art Hotel Museo il tasso di occupazione delle camere è stato del 95 per cento. E se i flussi turistici diminuiscono, le perdite vengono compensate da chi soggiorna a Prato per lavoro. "Pronti a fare la nostra parte e a collaborare – aggiunge –, ma bisogna organizzare più eventi che possano trainare più turisti, conferire a questi un respiro nazionale. Penso a manifestazioni sportive o rassegne cinematografiche di un certo rilievo, ad esempio, facendo leva sulle nostre bellezze culturali che possono dare lustro al nostro territorio e farne meta turistica di richiamo".

A proposito di cultura, il 18 settembre si è svolta una visita ai Musei Diocesani organizzata da Federalberghi che si è trasformata in un momento di formazione per gli operatori del settore, per far sì che gli albergatori diventino ambasciatori dei tesori di Prato. Sul tavolo dell’incontro del 2 ottobre con la sindaca e l’assessora, Federalberghi porrà temi come la creazione della Dmo (Destination management organization: la ‘cabina di regia’ che faceva parte del programma elettorale di Bugetti), no all’aumento della tassa di soggiorno, sviluppo di eventi legati al turismo congressuale, i progetti sulla viabilità come la futura tramvia Pecci – Peretola, la necessità di regolamentare gli affitti brevi come a Firenze.

Maria Lardara