David Bruschi
Strano come un provvedimento che finalmente introduce tutele anche per i lavoratori dello sport (tutele lavoristiche, previdenziali, assistenziali, assicurative e fiscali) subisca tante critiche come come quelle che, sotto forma di gragnuola contundente, stanno bersagliando la riforma dello sport varata dal governo. Evidentemente quella riforma poteva essere fatta meglio, o quanto meno preparata meglio, per essere considerata sostenibile e non una sciagura. Sta di fatto che l’organizzazione, le dimensioni e le capacità economiche delle realtà sportive dovranno cambiare radicalmente. Si chiama riforma ma è più che altro una rivoluzione. Normale che faccia paura.