REDAZIONE PRATO

Ucciso con un pugno E’ caccia all’aggressore Lo sfogo della vedova: "Ora giustizia per Luigi"

Gli inquirenti sono sulle tracce di un nomade che abita nella Piana. Avrebbe sferrato il colpo a Pulcini, 75 anni originario di Montemurlo,. morto dopo 10 giorni di coma. "E’ pericoloso. Deve stare in carcere".

Ucciso con un pugno  E’ caccia all’aggressore  Lo sfogo della vedova:  "Ora giustizia per Luigi"

Ucciso con un pugno E’ caccia all’aggressore Lo sfogo della vedova: "Ora giustizia per Luigi"

E’ un giovane nomade abitante nella Piana il presunto assalitore di Luigi Pulcini, 75 anni originario di Montemurlo, deceduto a Ferragosto dopo dieci giorni di agonia a seguito di un pugno violentissimo sferrato da un giovane che non aveva gradito lo sguardo del pensionato, intento a fare colazione all’esterno di un bar di piazza Umberto ad Altopascio, sulla ragazza che si trovava con lui. Gli inquirenti sono convinti che l’assalitore sia ancora in zona e lo stanno braccando. Come noto, in un primo momento si era presentato un trentenne, sempre di origine nomade, che si era autoaccusato dell’accaduto, forse anche confidando in ferite lievi dell’ex commerciante che invece poi non ce l’ha fatta morendo dopo dieci giorni di agonia.

L’ipotesi di reato adesso si aggrava notevolmente, passando dalle lesioni all’omicidio volontario. La famiglia attende il nulla osta dei magistrati, dopo l’esame esterno del cadavere, per i funerali che si svolgeranno mercoledì o giovedì prossimo a Spianate. Il povero Luigi troverà l’eterno riposo nella tomba di famiglia della moglie, Sandra Baldi, che siamo riusciti a contattare. La donna, distrutta dal dolore, vuole sapere che cosa ha provocato la morte di suo marito.

"Sto malissimo – dice Sandra Baldi – ma ringrazio tutti per l’attenzione che avete messo su questo caso che ha dell’incredibile. Anche se sono stanca di rilasciare interviste, voglio andare fino in fondo perché voglio che venga fatta giustizia. Tra l’altro si è verificata anche una strana situazione. Diverse volte, prima di martedì quando mio marito è morto, al campanello di casa ha suonato un signore di mezza età. Faceva sempre la stessa domanda: ’Siccome sono un amico di Luigi, vorrei sapere come sta’, chiedeva. Io ho risposto per cortesia, ma ho riferito tutto anche ai carabinieri, non si sa mai".

Cosa pensa del fatto che dopo oltre dieci giorni, l’autore dell’omicidio di suo marito non è ancora stato fermato?

"Non me lo so spiegare, ma credo che sia anomalo. Gli inquirenti dovranno verificare tutto, immagino, però adesso è il tempo di avere risposte".

Se avesse di fronte l’aggressore di suo marito, cosa gli direbbe?

"Meglio che che non mi si presenti davanti e poi soggetti di questo genere devono stare in galera, non a giro con il rischio di fare del male a qualcuno come è accaduto a mio marito. Vederlo in prigione sarebbe un piccolo ristoro. Luigi non tornerà più, non me lo ridarà nessuno, ma almeno sapere che la giustizia ha raggiunto il suo scopo, avrebbe un senso". Fin qui la signora Sandra Baldi, mentre in tanti riflettono sul destino beffardo: dopo anni di lavoro a Roma, una metropoli con elevato tasso di criminalità, Luigi ha trovato la morte ad Altopascio, cittadina di provincia, per di più per futili motivi.

Massimo Stefanini