Il blitz è scattato ieri all’alba. I carabinieri l’hanno prelevato e arrestato a casa, ad Altopascio, dove forse è sempre rimasto. Ha un nome e un volto, quello di Richard Balestra, 20 anni compiuti proprio ieri, il giovane accusato dell’omicidio preterintenzionale di Luigi Pulcini, pensionato di 75 anni originario di Montemurlo.
Il 6 agosto scorso in piazza Umberto ad Altopascio, il giovane l’ha colpito con un pugno violentissimo sferrato al volto, causandone una rovinosa caduta all’indietro nella quale l’anziano si è fratturato fatalmente il cranio. L’ex commerciante del ramo pizzerie è morto dieci giorni dopo senza mai riprendere conoscenza.
La tragica fine di Luigi Pulcini ha lasciato tutti sotto choc. L’uomo ogni estate trascorreva un periodo di relax nella casa di Spianate, il paese di origine della madre della moglie. Quella domenica mattina il pensionato stava facendo colazione ad un tavolo, all’esterno di un bar nella piazza di Altopascio. Forse aveva rivolto un apprezzamento o uno sguardo di troppo alla fidanzata del ventenne mandando su tutte le furie il ventenne. Il giovane è sceso dalla sua Fiat 500 ed è tornato indietro, aggrendendolo: "Cos’hai da guardare?", gli ha detto in modo minaccioso. Ieri l’epilogo, al termine di tre mesi di indagini.
I carabinieri del nucleo investigativo di Lucca hanno fatto irruzione nella sua abitazione e hanno inchiodato alle sue responsabilità Richard Balestra, 20 anni, nato a Lucca ma residente ad Altopascio. Per lui l’accusa è di omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi. A provocare la lite, forse un’occhiata di troppo alla compagna dell’aggressore o uno sguardo mal interpretato dal ventenne che avrebbe reagito con violenza spropositata.
Adesso Balestra si trova agli arresti domiciliari. Sono indagate anche altre tredici persone per favoreggiamento. E’ lo stesso giovane che qualche ora dopo la tragedia, quando Pulcini era ancora vivo e si pensava che potesse cavarsela, si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri accusandosi di essere l’aggressore del pensionato, ma poi ha fornito elementi che hanno fatto credere ai carabinieri che stesse coprendo qualcun altro, depistando le indagini.
Ora gli inquirenti pensano di aver chiarito il quadro e chiuso il cerchio di questa drammatica vicenda. Stando all’accusa, è stato proprio lui a picchiare Pulcini. Poco dopo poi è è andato a costituirsi, quando aveva ormai capito che i carabinieri avevano elementi sulla Fiat 500 azzurra con cui era stato visto allontanarsi da piazza Umberto. Ci sono state notevoli difficoltà investigative. Comprese le descrizioni dell’abbigliamento e dei capelli dell’aggressore che non tornavano.
Le immagini delle telecamere della videosorveglianza, però, si sono rivelate, determinanti, così come gli identikit che le forze dell’ordine hanno elaborato dopo il fatto.
Le indagini sono state lunghe e difficili e si sono subito concentrate su un ambiente preciso, che si è rivelato molto difficile da scardinare.
Massimo Stefanini