PAOLO PACINI
Cronaca

Ucciso dal monossido di carbonio. La moglie in gravi condizioni. Erano sul camper davanti a Careggi

La coppia attendeva di visitare la figlia ricoverata all’ospedale fiorentino. E’ stata lei a dare l’allarme. I sospetti su un braciere acceso che avrebbe sprigionato le esalazioni letali. La famiglia è di Roccalbegna.

Il camper parcheggiato nel viale Pieraccini a Firenze, proprio di fronte all’ospedale di Careggi

Il camper parcheggiato nel viale Pieraccini a Firenze, proprio di fronte all’ospedale di Careggi

Il dolore, quando piomba di schianto sulla vita, porta spesso in dote un carico di perfidia in più. Non si spiega altrimenti la tragedia avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri a Firenze, a due passi dall’ospedale di Careggi. Qui, all’interno del suo camper, ucciso dalle esalazioni del killer silezioso per antonomasia, il monossido, ha perso la vita Franco Mariotti, 61 anni originario di Roccalbegna nel Grossetano.

Si trovava lì assieme alla moglie – intossicata e poi ricoverata in stato confusionale ma per fortuna ancora viva – non per una vacanza in città bensì per dare forza e sostegno alla figlia ricoverata all’ospedale fiorentino dopo un intervento chirurgico di alcuni giorni fa. E’ stata proprio la donna a insospettirsi, insieme ai familiari, e a dare l’allarme ieri pomeriggio quando non ha visto arrivare i genitori che, come di consueto, erano soliti andare a farle visita nell’ora del passo. La macchina dei soccorsi si è così attivata.

Erano le 18,25 quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta del camper parcheggiato vicino al pronto soccorso del viale Pieraccini, nella zona nord della città. Per l’uomo, sdraiato sul lettino del mezzo, non c’era purtroppo più niente da fare. Il corpo dell’uomo era già in uno stato di rigidità tale da lasciare supporre che il decesso fosse avvenuto da qualche ora. Al suo fianco, stordita ma ancora viva, la moglie. A uccidere Mariotti, secondo le prime ricostruzioni, il monossido di carbonio proveniente dal braciere acceso nel camper. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, anche la polizia, il reparto scientifico e gli uomini del 118. La squadra dei vigili del fuoco ha subito rilevato tracce di monossido all’interno del van. "Monossido proveniente, con tutta probabilità, dalla stufetta che era collegata alla bombola del gas del camper".

La moglie di Mariotti è stata ricoverata a Careggi ed intubata e al momento si trova nel reparto di terapia intensiva. Intanto si lavora alla ricostruzione di quanto potrebbe essere accaduto. E soprattutto alla scansione temporale dei fatti. Un’ipotesi potrebbe essere che la donna fosse uscita dal camper per qualche commissione e al suo rientro, pensando che il marito stesse dormendo, abbia continuato nelle sue azioni quotidiane. Ma si sa, il monossido non avverte. S’insinua e stordisce. E poi attacca. Nel giro di poco tempo così anche lei potrebbe aver accusato i sintomi dell’avvelenamento. Provvidenziale a quel punto l’allarme dato dalla figlia della coppia. Le squadre di soccorsi hanno rilevato come il camper – che la coppia ha scelto al posto di un albergo in zona forse per motivi di praticità – sia un modello immatricolato circa una trentina di anni fa. Al momento non ci sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di una tragica fatalità. Dolore a Roccalbegna dove la famiglia Mariotti è molto conosciuta.

Pietro Mecarozzi

Alessandro Pistolesi