Esperimento riuscito. E non poteva essere altrimenti quando metti un innamorato del teatro e delle letteratura italiana nel bel mezzo delle eccellenze artistiche di Palazzo Pretorio. Ieri è andato in scena nel museo del cuore della città, Ugo De Vita col racconto originale su Pier Paolo Pasolini
A cinquant’anni dal delitto dell’Idroscalo di Ostia di cui fu vittima Pier Paolo Pasolini, dopo la prima di Firenze, Ugo De Vita autore, attore, doppiatore nonché docente alla Università di Padova, ha proposto il suo lavoro a Prato. Un omaggio autentico.
Così aveva presentato l’operazione Pretorio e PPP: "Sul mio Pasolini, dirò intanto che non si tratta di uno spettacolo, non ci sono musiche, né scene o costumi, tutto è raccolto nella voce e il logos e questo in quello che da anni è il marchio distintivo del mio impegno civile a teatro". De Vita aveva portato lo spettacolo a Palazzo Vecchio a Firenze destando grande interesse con oltre duecento spettatori e molti applausi.
La lectio-spettacolo, oltre a citazioni sparse di versi e prose, ha proposto scritture originali ed annotazioni e riflessioni sulla tragica fine del poeta, ricostruzione dell’efferato assassinio un passaggio, che aveva commosso gli spettatori fiorentini. Stesso semtimento anche a Prato: curiosità iniziale e coinvolgimento finale.
Figlio dell’attore Franco De Vita, Ugo si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica e ha esordito sul palco con Dario Fo e Franca Rame. Ha portato in scena oltre quattrocento allestimenti di compagnie di prosa in Italia e all’estero. Da applausi i suoi spettacoli su Dino Campana, il ricordo di Franco Zeffirelli e ultimemamente su Giacomo Puccini.