Natale sono gli affetti, le tradizioni, ma per molti anche il tempo libero e sospeso dagli impegni di lavoro, che può essere impiegato per cercare occasioni di bellezza e di scoperta (o riscoperta) a due passi da casa, a cominciare dai musei. Il Museo del Tessuto è il più grande centro culturale in Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile, di cui ogni pratese dovrebbe essere orgoglioso. Negli spazi ristrutturati dell’ex cimatoria Campolmi le fibre si possono toccare, i processi di produzione vengono illustrati con grande chiarezza, ci sono i vecchi macchinari, documenti d’archivio, apparati multimediali sulla trasformazione del distretto e sulla moda. E da pochi giorni c’è una nuova mostra: Tesori di seta, dedicata ai capolavori tessili della recente donazione di Giovanni Falletti, un collezionista fiorentino che ha raccolto in 50 anni manufatti, ricami, libri, stampe, monili: oltre duemila oggetti che oggi sono patrimonio della città. La mostra racconta quattro secoli di grande manifattura tessile dal ’400 al ’700: i microscopi digitali a disposizione del pubblico consentono di osservare da vicino la struttura interna e la complessità degli intrecci di velluti, damaschi e broccati. Le riproduzioni di alcuni importanti dipinti affiancate a tessuti dello stesso periodo rendono immediatamente visibili le funzioni di questi preziosi capolavori. Sono previste aperture straordinarie oggi dalle 10 alle 15, il 26 dicembre e il 1° gennaio dalle 15 alle 19.
Al Museo di Palazzo Pretorio, uno tra gli edifici pubblici medievali più belli d’Italia, in questi giorni può essere un’idea vedere con altri occhi o scoprire per la prima volta le opere dedicate alla Natività. Nel magnifico salone del primo piano da non perdere il polittico di Giovanni da Milano, l’unico del maestro lombardo giunto integro fino a noi: una macchina d’altare a doppia predella dipinta intorno al 1360, con al centro la Madonna col Bambino in trono; e poi la splendida Natività di Filippo Lippi, molto suggestiva per la bellezza e l’umanità delle figure, e la predella di Fra Diamante, che faceva parte della pala con la Natività oggi conservata al Louvre. Nella scena dell’adorazione dei magi l’intervento del giovane Filippino Lippi, affidato a Fra Diamante alle morte del padre: il ragazzo in piedi, con il capo chino e lo sguardo trasognato, è probabilmente il suo autoritratto. Di Filippino c’è il Tabernacolo del Mercatale, il capolavoro ridotto in mille pezzi dalle bombe e miracolosamente salvato da Leonetto Tintori: "una Nostra Donna, bellissima e modestissima (...) e un coro di Serafini in campo di splendore: il che dimostra che e’ cercava penetrare con lo ingegno nelle cose del cielo", scrisse Vasari. Da non perdere al terzo piano, tra le sculture di Lorenzo Bartolini e della donazione Lipchitz, lo sguardo mozzafiato sulla città. Il museo è aperto tutti i giorni meno il martedì e a Natale, dalle 10.30 alle 18.30.
Tanti tesori anche al Museo dell’Opera del Duomo, che sarà aperto anche a Santo Stefano e il 1° gennaio dalle 13 alle 17, come la pala con la Madonna e il Bambino dipinta nel 1449 dal Maestro della Natività di Castello, ma soprattutto il parapetto originale del pulpito di Donatello, che si può ammirare da vicino in tutti i suoi meravigliosi dettagli e la piccola Capsella della Sacra Cintola di Maso di Bartolomeo: un capolavoro assoluto di oreficeria. Per le feste il museo ospita una mostra dedicata alle natività. Al Pecci ci sono due mostre da vedere. La prima è Peter Hujar: Azioni e ritratti / viaggi in Italia, dedicata al grande fotografo americano scomparso nel 1987, la seconda è Satura, la prima personale di Louis Fratino, artista emergente molto apprezzato dalla critica internazionale. Anche per il Pecci aperture straordinarie il 26 dicembre dalle 10 alle 19 e il 1° gennaio dalle 15 alle 19. Infine, la splendida Villa Medicea di Poggio a Caiano, il migliore esempio superstite di architettura commissionata da Lorenzo il Magnifico, con aperture straordinarie il 26 e il 31 dicembre, dalle 8.30 alle 15.30 e fino alle 17 per il parco. Un motivo in più per ammirarla è la Visitazione, il capolavoro del Pontormo che ospita provvisoriamente nella sala del fregio: una meraviglia.