ANNA BELTRAME
Cronaca

Un genio da riscoprire. Al Museo del Tessuto la mostra su Albini. Padre del prêt-à-porter

Fu paragonato a Yves Saint Laurent, rivoluzionò il mondo della moda. Eccentrico, libero e all’avanguardia morì a soli 42 anni nel 1983. Dopo decenni di oblio, si accendono i riflettori sulla sua grande eredità. .

Un genio da riscoprire. Al Museo del Tessuto la mostra su Albini. Padre del prêt-à-porter

Rivoluzionò la moda, fu un sognatore eccentrico, uno stilista geniale, paragonato a Yves Saint Laurent. Viene considerato il padre del prêt-à-porter, colui che rese Milano capitale della moda. E’ Walter Albini, morto a 42 anni nel 1983 e troppo presto dimenticato. Ma ora, quarant’anni dopo, sul suo talento e le sue visioni si tornano ad accendere i riflettori e anche Prato in questo percorso di riscoperta ha un ruolo decisivo. Dal 23 marzo al 22 settembre il Museo del Tessuto celebra lo stilista con una grande mostra curata da Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini. "Walter Albini. Il talento, lo stilista" è il risultato di un accurato lavoro di studio e ricerca intorno a un protagonista assoluto della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi Ottanta del Novecento.

Nel maggio 2023 la società di investimento Bidayat ha acquisito la proprietà intellettuale e una parte sostanziale degli archivi dello storico marchio fondato dallo stilista, avviando collaborazioni con musei, istituzioni culturali, curatori, editori, per creare consapevolezza e riconoscimento intorno all’eredità di Albini e al suo significativo impatto sull’industria della moda. L’intenzione è rilanciare l’iconico marchio, traendo ispirazione dalle straordinarie collezioni che Albini ha creato e che oggi stupiscono per modernità, eleganza, inventiva. Albini fu il primo a disegnare la "giacca destrutturata" che poi Armani rese celebre, ma inventò anche le stampe di Krizia, per la quale lavorò insieme a Karl Lagerfeld. Fu il primo a immaginare capi unisex, o come si dice oggi, genderless. Amava il bello in modo smisurato, era scontroso e libero, troppo all’avanguardia, forse, per essere compreso nell’Italia di allora. "Per me ogni vestito ha una storia: d’amore, di rabbia, di violenza. Ogni vestito è un momento, una persona, un posto e ogni vestito ha il suo ruolo, come in teatro. Per cambiare vestito bisogna cambiare attitudine e spirito e entrare in una nuova ‘parte’. Ogni volta, ogni stagione, ogni collezione", scrisse.

Walter Albini, pseudonimo di Gualtiero Angelo Albini, nacque a Busto Arsizio il 3 marzo 1941, frequentò l’Istituto d’arte, disegno e moda di Torino, unico ragazzo in una scuola di donne. A soli 17 anni iniziò a illustrare le sfilate d’alta moda per giornali e riviste, prima da Roma, poi da Parigi, dove incontrò Coco Chanel che tanto influenzò il suo stile. Tornò a Milano su insistenza di Mariuccia Mandelli, Krizia, per la quale iniziò a disegnare capi di maglieria. Il successo arrivò subito. E’ del 1971 la sfilata al Circolo del Giardino, una rivoluzione nella storia della moda: Albini decise di puntare su una moda più accessibile, pronta e industriale, e fece sfilare in passerella cinque collezioni disegnate da lui, ciascuna realizzata da una diversa ditta specializzata. Fu la nascita del prêt-à-porter. E la moda italiana iniziò a prendere il volo. Si racconta che il termine "stilista" fu coniato appositamente per lui dalla famosa giornalista di moda e scrittrice Anna Piaggi (fu anche la prima a lanciare il termine vintage).

Divenne un personaggio. Utilizzò come modelli gli amici e le amiche, posò lui stesso ai cancelli di una fabbrica indossando il passamontagna dei movimenti estremisti degli anni di piombo, presentò una collezione di falli in ceramica con i tratti di personaggi celebri, firmò collezioni di straordinaria eleganza e senza tempo, fece attaccare per le strade di Milano gli striscioni con cui diceva che non voleva giornalisti alle sue sfilate. Aveva un carattere scontroso, talento, audacia e cultura. Morì all’improvviso in un ospedale di Milano e su di lui iniziò a scendere il silenzio, non si seppe ufficialmente neppure la causa del decesso. Ora è tempo di parlare di nuovo del suo genio. Fra le dieci mostre sulla moda del 2024 da non perdere nel mondo la rivista specializzata Elle, accanto a esposizioni da vedere a New York, Londra, Milano e Parigi, cita "Walter Albini. Il talento, lo stilista". Prato, Museo del Tessuto.