Un insetto sta minacciando i fichi. Il piano per salvare i frutti-simbolo

Alberi infestati dal punteruolo nero. Il raccolto previsto è pari al 2023. E il Comune investe 28mila euro

Un insetto sta minacciando i fichi. Il piano per salvare i frutti-simbolo

La delegazione di Carmignano in visita a San Michele Salentino

La produzione di fichi a Carmignano è sempre più compromessa dalla minaccia del punteruolo nero. Le previsioni sulla raccolta dei fichi di questa stagione sono simili al 2023.

"Siamo ancora in fase di raccolta – ci dice Azzurra Del Lucchese, presidentessa dell’Associazione produttori fichi secchi di Carmignano – ma prevediamo circa 10-12 quintali di fichi, più o meno come lo scorso autunno. Adesso siamo concentrati a combattere il punteruolo nero, per tornare a crescere di numero con le produzioni".

Il Comune ha, infatti, investito 28mila euro per due anni affinché l’associazione produttori potesse partecipare a un bando della Regione insieme alle università di Pisa e di Firenze. Il bando è stato vinto e dallo scorso febbraio a Comeana c’è un ricercatore a tempo pieno che studia in laboratorio le caratteristiche dell’insetto e gli effetti direttamente sulle piante. Finora, infatti, si sa molto poco di questo insetto nero di origine orientale della grandezza di uno scarafaggio, con ali affusolate e un punteruolo duro e aguzzo. L’ unica certezza è che è diventata la condanna di tutti i ficheti carmignanesi e solo studiandolo si potrà arrivare a distruggerlo senza usare prodotti chimici. "Da febbraio scorso a Comeana – spiega Del Lucchese – è stato piantato un nuovo ficheto con 50 piante trattate con prodotti non chimici, quale tentativo di selezionarne uno che salvi gli alberi dal punteruolo. E in tre aziende del territorio verranno monitorati circa 50 fichi per capire cosa fare quando il parassita ha già attaccato la pianta". Ma non solo. Il Comune di Carmignano, insieme all’Associazione dei produttori fichi secchi, sabato scorso è stato invitato a San Michele Salentino, il comune pugliese che fa parte, insieme a quello mediceo, a quello abruzzese di Atessa e ad altri comuni sardi, della rete FicusNet. L’ incontro è nato dall’ urgenza di discutere dei problemi legati al punteruolo nero e ai cambiamenti climatici che stanno compromettendo la produzione del fico.

"Abbiamo gettato le basi per rilanciare FicusNet – spiega Di Giacomo – il progetto nato nel l 2008 tra il comune pugliese e quello toscano, con l’ obiettivo di valorizzare i fichi secchi nell’ area del Mediterraneo". Da lì il piano. "Abbiamo deciso di ritrovarci a Carmignano a ottobre per la festa di ‘Benvenuto Fico Secco’, per sottoscrivere un accordo e inviare una lettera alle Regioni, allo Stato e all’ Europa per porre l’ attenzione su questa problematica, ma anche per tutelare il fico e avere ulteriori risorse per valorizzarlo".

Caterina Cappellini