Un murales in ricordo del giovane Iannelli E’ l’angelo dei ciclisti

L’omaggio all’atleta pratese morto durante una gara sarà realizzato a Carmignano da dove passerà il campionato Under 23

Migration

Quel maledetto 7 ottobre 2019 ci lasciava, a soli 22 anni, Giovanni Iannelli, il leader ‘buono’, la giovane promessa di Prato del ciclismo italiano. L’ex corridore di una squadra di Seano, dove aveva mosso i suoi primi passi nel ciclismo, sarà ricordato con un murales. Iannelli è morto per le conseguenze di una caduta a 144 metri dal traguardo dell’87° Circuito Molinese in Piemonte, gara del circuito Elite Under 23 categoria, un gradino sotto i professionisti, dopo aver sbattuto la testa contro lo spigolo vivo di una colonnina in mattoni.

A distanza di un anno e mezzo dalla tragedia, Carmignano celebra il giovane ciclista con una opera a lui dedicata. Su via Francesco Bicchi a Carmignano, prima dell’ingresso in paese, è in corso la realizzazione di un murales dedicato a Giovanni. L’opera, creata dalla mano dell’artista pratese Edoardo Buccianti detto Gnob, vuole essere un segno ben visibile per ricordare il giovane e porre l’attenzione sulla sicurezza nello sport. Qualche mese fa la famiglia Iannelli ha lanciato una petizione affinché venga fatta chiarezza sulla morte del figlio dopo che il gip di Alessandria ha archiviato il caso. "Celebrare un processo – aveva detto il padre, Carlo Iannelli - corrisponde ad un principio di civiltà e rappresenta un diritto sacrosanto per chiunque reclami giustizia".

L’opera sarà un segno ben visibile a tutti in particolare durante il campionato di ciclismo Under 23 del prossimo 19 giugno a Carmignano. "L’ avevamo conosciuto quando correva a Seano – racconta Stefano Ceccarelli, assessore allo Sport di Carmignano -. Carmignano per gli atleti pratesi e fiorentini rappresenta la salita dei ciclisti su strada. Giovanni faceva parte della nostra grande famiglia di ciclisti. Dopo questa terribile tragedia, i suoi genitori ci hanno fatto questa richiesta e il sindaco Prestanti ha deciso il posizionamento. Credo che Giovanni sia l’angelo custode di tutti i ciclisti che passeranno da Carmignano. Il murales sarà il simbolo tangibile". Lo ricorda con emozione anche la sorella Vittoria: "Giovanni era un ragazzo energico, forte, vitale. Grande appassionato di qualunque tipo di sport, ma già a 6 anni era consapevole di quale fosse il suo preferito, il ciclismo. Amava andare in bicicletta, diventare un corridore professionista era il suo sogno".

Caterina Cappellini