REDAZIONE PRATO

Un piano contro il disagio giovanile. Educatori di strada nelle zone calde. Da via Parks a San Giusto: la mappa

L’obiettivo dell’assessora Logli è far decollare questo nuovo strumento prima della prossima estate. Il Comune trasformerà il mercato coperto in un "hub sociale" dove opererà Save the Children. .

La lotta al disagio giovanile al centro, ieri, della commissione consiliare 5

La lotta al disagio giovanile al centro, ieri, della commissione consiliare 5

Sembrava una discoteca nel cuore della notte, a Tobbiana. E giù le telefonate alla polizia municipale per chiedere di staccare la spina a una banda di ragazzetti che metteva la musica a tutto volume alle tre di notte. È una delle ultime segnalazioni arrivate alla centrale dei Macelli. Chiamatelo disagio giovanile, ma non ‘baby gang’. Sono etichette che fanno storcere il naso all’assessora Maria Logli e al vicesindaco Simone Faggi intervenuti ieri in commissione 5. Contro il disagio giovanile che in città (e non solo in città) assume diverse forme – quando non sfocia in spaccio e microcriminalità, spesso è disturbo della quiete pubblica - arriverà nei prossimi mesi l’educativa di strada per la prevenzione delle devianze fra adolescenti e i rischi di deriva sociale (target di riferimento: 14-18 anni). L’auspicio dell’assessora alle politiche giovanili è che prima dell’estate 2025 possa decollare questo nuovo strumento che vedrà al lavoro gli educatori di strada per intercettare e accompagnare questi ragazzi con marginalità, nelle zone più calde mappate dalla polizia municipale e restituite il 7 ottobre all’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza. "Siamo di fronte a situazioni di disagio diffuse che non sempre si possono connotare come ‘baby gang’ - ricorda Logli - Il ruolo della polizia municipale è fondamentale ma, in assenza di reati, occorrono strumenti intermedi di prevenzione come le unità educative di strada che si occupano di disagio sociale e psicologico coniugando l’azione di questi professionisti con l’intervento delle forze dell’ordine. Se limitiamo la prevenzione ai contesti educativi (la scuola, ad esempio, ndr), ci sfugge la dinamica su strada".

Primo atto, la mappatura restituita all’Osservatorio, sulla scorta delle segnalazioni alla polizia municipale. Le criticità più forti ruotano intorno alla zona di San Giusto (via Turchia), villaggio Gescal e Parco Prato; situazione complicata anche fra Tobbiana e Vergaio (giardini di via Vulcano), ma anche nei paraggi del centro commerciale di Galcetello, in zona Ciliani (via Parks) e a Grignano dietro la Coop. Sorvegliato speciale anche il Castello dell’Imperatore dove questa estate l’amministrazione ha fatto ricorso a una guardia giurata per qualche settimana per fare fronte a situazioni di ordine pubblico spostatesi poi altrove. Non si parte da zero. Otto anni fa la giunta Biffoni si affidò ai mediatori di strada per combattere le tossicodipendenze in un momento in cui l’emergenza droga al Serraglio raggiunse livelli intollerabili (vennero Le Iene a filmare lo spaccio). L’educativa di strada rappresenta un altro tipo di percorso ma risponde sempre alla filosofia del contrasto e recupero ‘on the road’. "Il progetto – fa notare il vicesindaco – avrà dei costi importanti ma se non investiamo risorse sul tentativo di recuperare i nostri ragazzi dove andiamo a spenderli?".

Nell’ottica di intervenire sul disagio giovanile, il Comune trasformerà il mercato coperto nel Macrolotto Zero – in pratica, una scatola vuota da quando è stato inaugurato nel 2021 - in un ‘hub sociale’ che vedrà l’ingresso di una realtà nazionale come Save the Children già presente nel quartiere con il Punto Luce. La presidente della commissione 5 Rosanna Sciumbata ha incalzato l’assessora sulle tempistiche del progetto dell’educativa di strada chiedendo un aggiornamento fra un mese. Dell’Osservatorio fanno parte diverse realtà del terzo settore, oltre alla rete dei presidi, la Società della salute: prossimamente, sarà coinvolta anche l’azienda sanitaria attraverso il Serd.

Maria Lardara