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Un pratese con la PFM. La chitarra di Castellano per le canzoni di De Andrè

Il talentuoso musicista: "Sono entrato in punta di piedi a fianco di artisti che ammiro da sempre. Per me questo è un grande sogno che si avvera". La storia di un curriculum inviato a sua insaputa e di una attesa lunga nove anni .

Un pratese con la PFM. La chitarra di Castellano per le canzoni di De Andrè

Giacomo Castellano, chitarrista di razza, pratese classe 1969

"Suonare a fianco di miti viventi è sicuramente una delle occasioni più interessanti che mi sia mai capitata. E’ un’esperienza molto tosta perché sono sul palco insieme a coloro che considero i migliori professionisti del panorama musicale". Giacomo Castellano, chitarrista di razza, classe 1969, inizia tutto d’un fiato il racconto del recente avvio della sua collaborazione con la PFM - Premiata Forneria Marconi. Per lui, che a 19 anni è andato a Los Angeles per frequentare, ad Hollywood, la ’Musicians Institute’ e ha suonato a fianco di grandi cantanti italiani, il trovarsi ’catapultato’ a pieno titolo come chitarrista nelle fila della PFM è un sogno ad occhi aperti, alternato a momenti di consapevolezza. "Ancora mi devo rendere conto precisamente quello che sto vivendo – confida – Poi scatta la professionalità e mi preoccupo solo di suonare al massimo, da perfezionista come sono". L’occasione di essere in tour con la PFM è stata "seminata" nove anni fa. "Tutto è iniziato nel 2015 quando Franco Mussida ha deciso di lasciare Premiata Forneria Marconi – racconta – Una mia amica scrisse una mail al manager della PFM sottoponendogli il mio curriculum e invitandoli ad ascoltarmi. Il tutto a mia insaputa. Una proposta che però era arrivata in ritardo, perché nel frattempo era stato raggiunto l’accordo con Marco Sfoglia". Poi la sorpresa dopo 9 anni. "In estate mi è arrivato un messaggio su Facebook dalla manager della PFM che voleva incontrarmi. Pensavo di essere stato contattato per realizzare un video, produzione nella quale sono specializzato. E invece, la storia è stata un’altra: sono andato a Milano, li ho incontrati, poi ho seguito alcuni loro concerti. Ed eccomi qui a fianco dei giganti della musica con il concerto bellissimo PFM canta De André".

Castellano ha ripreso l’eredità di Marco Sfoglia "reinterpretando e mettendoci del mio, pur rimanendo fedele alla linea sulla quale si è sviluppato il concerto". L’avventura è iniziata a Cremona per poi proseguire a Milano e in Sicilia. "Il debutto a Cremona – racconta Castellano – è stato il concerto in cui sono stato più emozionato di sempre ed il concerto più emozionante. Suonare insieme agli ’originali’ pezzi che ho interpretato migliaia di volte...è stato difficile rimanere concentrato nonostante gli oltre 40 anni di esperienza professionale". Castellano ha la tempra del musicista animato dalla passione per il proprio lavoro. "Sono entrato in punta di piedi a fianco dei grandi musicisti che da sempre ho ammirato. Ci sono arrivato dopo tanto lavoro a casa sugli spartiti e dopo 4 ore di prove assieme a loro – ricorda – Poi scatta lo switch professionale e ti preoccupi soltanto di suonare e bene. L’accoglienza è stata buona. Il più critico verso me stesso sono stato io, perché sono un perfezionista. Ora c’è da lavorare a rifinire le mie parti in modo da essere perfettamente incollato al resto della band, ma all’inizio è sempre così. Ci sto lavorando". I brani della scaletta dello spettacolo sono profondamente amati da Castellano. "Tra tutti prediligo Marinella, Rimini – rivela – Ma quando si arriva sul finale col tema di Impressioni di settembre parte il brivido addosso. In tanti anni ho suonato e fatto tante esperienze dal vivo, ma niente è come la PFM". Tra gli impegni prima di approdare alla PFM, Castellano ha suonato insieme a Piero Pelù e ha collaborato con lui fino all’ultimo disco. "Ho realizzato la produzione di video legati al mondo della musica ed il nuovo disco di Clara Moroni, oltre a lavorare assieme a Fabrizio Simoncioni, fonico e sound engineer, ex tastierista di Ligabue e tastierista dei Litfiba, titolare del D-pot studio in città".

Sara Bessi