Le cure e il controllo dei cavalli che vivono allo stato brado in Calvana, vengono coperti a spese dell’se dell’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana, che lancia una nuova raccolta fondi (sul sito www.calvana.it le indicazioni sull’attività) per riuscire ad affrontare il costo delle terapie per il puledro Daniele e per continuare l’opera di monitoraggio e salvaguardia ambientale (il 14 aprile i volontari saranno in Calvana a togliere filo spinato
e a ripristinare gli abbeveratoi in vista dell’estate). In attesa di un riconoscimento formale da parte delle istituzioni. "La Regione si è interessata più volte alla questione – spiega la veterinaria Agnese Santi – ma ancora non si è arrivati a niente. Quello che chiediamo è che ai nostri cavalli venga riconosciuto lo status di ’cavallo rinselvatichito protetto’".