
Il 21 gennaio del 1921, al Teatro Goldoni di Livorno, nasceva il Partito Comunista d’Italia, poi divenuto Partito Comunista Italiano. Ieri, a cento anni da quella data, tante celebrazioni, molti ricordi. Giancarlo Calamai, memoria storica della città e della sinistra pratese, ha tirato fuori la sua banidera rossa. Ex presidente del Metastasio, ex assessore, ex cerimoniere del Comune, Calamai rammenta molto bene le lacrime di Achille Occhetto alla conferenza stampa del 12 novembre 1989 alla Bolognina, quando decretò la fine del Pci. "Non posso dimenticarle – racconta –, né posso dimenticare cosa feci subito dopo averle viste: misi in salvo la bandiera della sezione del Pci de La Querce, di cui allora ero segretario. Ero convinto che da quella data sarebbe cambiata un’era e che salvare la nostra bandiera sarebbe stato giusto e rispettoso verso tante persone che in quel partito avevano riposto in tanti anni la loro passione e la loro lotta, per la speranza di una giustizia sociale e per la conquista della libertà nel nostro Paese". E’ cambiato tutto, negli ultimi anni in modo ancora più veloce e radicale. "Non importa che lo ripeta io, la storia è testimone – aggiunge Calamai –. Molti con più autorevolezza di me sapranno ricordare questo importante centenario nella storia d’Italia, nel bene e nel male. Credo che sia giusto, nell’occasione di questo centenario, rendere omaggio a tutti quei compagni e cittadini che in quel partito hanno creduto e sperato, in buona fede e con grande onestà. Il Partito Comunista Italiano non c’è più, però sono ancora validi gli ideali per i quali tante persone si sono battute, con grande onestà morale e intellettuale e sopratutto, in buona fede".