REDAZIONE PRATO

"Una città ‘difficile’ per i disabili. Dai bus alle buche: cosa si può fare"

Lascialfari, costretto da anni sulla sedia a rotelle, indica le situazioni più complicate: "Prato può migliorare"

Sauro Lascialfari è affetto da tetraparesi spastica, che lo costringe da anni su una sedia a rotelle

Sauro Lascialfari è affetto da tetraparesi spastica, che lo costringe da anni su una sedia a rotelle

Sauro Lascialfari ex presidente dell’associazione Rotelle Attive, nonostante la malattia, tetraparesi spastica, che lo costringe da anni su una sedia a rotelle si batte da anni per la vita indipendente dei disabili. In passato ha condotto insieme al fratello Sergio, deceduto lo scorso anno per la stessa malattia, numerose battaglie a partire dall’installazione delle pedane per i disabili sugli autobus, l’accesso facilitato ai treni, l’apertura dei bagni pubblici in centro storico, fino ad arrivare a quella per rivendicare il mantenimento in essere e al potenziamento di "Vita indipendente" il progetto che la Regione Toscana riconosce alle persone con disabilità gravi. Lo scorso 25 novembre, Lascialfari, è stato ascoltato in commissione 3, sicurezza urbana, lavori pubblici, mobilità, trasporti, che aveva come tema quello delle barriere architettoniche. "In sostanza tante parole e pochi fatti – commenta Lascialfari – e questo è grave per un’amministrazione che dovrebbe essere inclusiva. Comunque ho sottolineato ai consiglieri la poca adeguatezza degli autobus di At per il trasporto dei disabili e la mancanza di pensiline per chi utilizza la salita o la discesa in piazza Lippi. E’ dal 2016 che esiste un progetto per la riqualificazione di Pizza Lippi, quanto dovremo ancora aspettare. In particolare – precisa Lascialfari – ho espresso anche il mio malcontento per la mancanza di sensibilità degli autisti che spesso non danno una mano nemmeno per azionare la pedana mobile. Ho chiesto un incontro ad At quattro mesi fa ancora non mi hanno risposto". Il problema infatti spesso, come sottolinea Lascialfari, sono le barriere architettoniche della mente delle persone più che lo stato delle cose. Fra le proposte di Lascialfari anche il rifacimento della pavimentazione in piazza del Duomo e in piazza del Comune. "La pavimentazione in oggetto – spiega – è vecchia e anti disabili, più volte ho rischiato di cadere dalla carrozzina perché le ruote si incastrano. Dicono che il problema sia l’autorizzazione delle Belle Arti, ma siamo più importanti noi o loro? Quantomeno che venga fatta una striscia di pavimentazione larga almeno 1,50 metri per passare con carrozzine, anche per i bambini non solo per i disabili". Lascialfari sottolinea inoltre come il problema delle buche, barriere architettoniche anch’esse, sia diffuso in tutta la città.

A livello comunale resta ancora da sciogliere il nodo del progetto Crida per il recupero dell’autonomia in acqua. "Anche questa – spiega Lascialfari – è una cosa vergognosa in pratica dal compimento del sessantacinquesimo anno non si ha più diritto alla terapia gratuita ma bisogna pagare 40 euro a seduta, e chi non se lo può permettere? Per quanto mi riguarda la mia condizione di salute è peggiorata da quando non faccio più terapia in acqua utile soprattutto per mantenere la tonicità dei muscoli".

Monica Bianconi