Una città "green"? C’è ancora da lavorare

Nonostante le campagne green dell’ultimo decennio promosse a più riprese dal Comune, la città di Prato continua ad arrancare sulla qualità dell’ambiente. In Italia, infatti, secondo la classifica stilata da Il Sole 24 ore, ci piazziamo al 65ª posto. Certo, c’è un recupero di dodici posizioni rispetto al 2022, ma il territorio resta sempre nella parte medio-bassa della classifica, lasciandosi alle spalle di fatto solo le città del sud Italia. I numeri d’altronde non lasciano spazio a particolari interpretazioni.

Nelle singole voci utilizzate per stilare l’indagine, Prato non rientra mai nella top ten, fatta eccezione per l’uso di suolo, dove siamo quarti in Italia a pari merito con Bolzano e Pescara. Un dato che spiega come abbiamo un’elevata percentuale fra residenti e zone urbanizzate, sfruttando così al massimo il suolo consumato. Questo che viene definito "uso efficiente di suolo" porta però con sé anche vari problemi di qualità della vita, con zone ingolfate per una massiccia presenza di residenti.

In Toscana a fare peggio di Prato ci sono solo tre città: Grosseto che si piazza al 73esimo posto, Massa al 78esimo, mentre Pistoia è la peggiore in Toscana addirittura al 92esimo posto lottandosela con Foggia e Siracusa. La città più green della Toscana è Lucca al 31esimo posto, mentre Siena crolla in 32esima piazza perdendo venti posizioni, e Firenze cala in 53esima con meno dieci posti rispetto al 2022.

In Italia la città più verde è Trento, seguita da Mantova e da Pordenone che chiude il podio. Tornando ai singoli indicatori, notizie positive per Prato non arrivano da alcun fronte. Né dalla qualità dell’aria, né dalla mobilità, ancor meno dall’offerta di trasporto pubblico locale. Nella top ten non rientriamo nemmeno per piste ciclabili, e per metri quadrati pro capite di verde.