È facile trovare dati su questo fenomeno, visto che in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni e nel resto del mondo la situazione è simile. Nell’85% dei casi si tratta di violenza di genere, quasi sempre commessa da un uomo conosciuto dalla vittima. Dall’ultima analisi Istat sulle sentenze di femminicidio apprendiamo che la loro distribuzione geografica è uniforme, come la nazionalità dei soggetti coinvolti. Guardando alle sentenze, ci è sembrato strano leggere di "raptus di gelosia", "delitto passionale", "troppo amore", quasi che questi delitti abbiano una giustificazione. Solo il 19,8% degli imputati è condannato all’ergastolo, il 13,6% viene assolto per mancanza di prove o incapacità di intendere e volere. Spesso c’erano già stati ripetuti segnali di violenza, ma poche donne si sono rivolte a forze dell’ordine o centri antiviolenza; e gli enti atti a prevenzione, monitoraggio e sicurezza non sono intervenuti. E’ grave che nel nostro Paese non esista il reato di femminicidio e che, quando le nostre mamme sono nate, esistesse ancora l’attenuante per "delitto d’onore". Dal 2000 in Italia circa 2000 figli sono rimasti orfani perché le madri sono state vittime di femminicidio.
CronacaUna donna viene uccisa ogni due giorni