Ed eccoci alla settimana del derbyssimo. La più attesa. Una partita che vale un’intera stagione per principio, ma che stavolta significa ancor di più per il Prato, in cerca di un definitivo rilancio. E quale migliore occasione, se non quella del derby con la Pistoiese? Poco importa se per quello che si è visto finora gli arancioni sembrano essere partiti meglio (ma gli addetti ai lavori a Pistoia dicono che è così solo per i risultati ma non per il gioco): in questa sfida i valori tecnici contano il giusto, anzi possono venire stravolti da quello che l’ambiente-stadio può produrre. Domenica sarà il Prato ad avere dalla sua il fattore campo e lo deve sfruttare. Magari facendo meglio di quanto successo lo scorso anno, quando proprio dopo il derby giocato e perso 1-3 al Lungobisenzio (era il 15 novembre 2023) i biancazzurri toccarono uno dei momenti più difficili della loro storia fra i dilettanti. L’ultimo precedente è però favorevole al Prato, che nel match di ritorno disputato al Melani il 24 marzo scorso si impose per 1-0 sfruttando la grave crisi societaria degli arancioni che, pochi giorni dopo, si ritrovarono anche senza proprietario, con l’arresto di patron De Simone da parte della Finanza.
E a proposito di precedenti, la storia del derbyssimo è di quelle non solo fra le più sentite ma anche fra le più datate di tutto il calcio italico. Gli annali ci parlano di una prima sfida amichevole disputata fra le due squadre già nel 1922, ma la prima ufficiale è quella che risale al 22 novembre 1925, quasi novantanove anni fa, giocata nell’ambito del campionato di seconda divisione. Il Prato, che era la squadra di casa, vinse 4-2: per i biancazzurri andarono in gol Bertini con una doppietta, Mazzoni e l’allenatore-giocatore austriaco Schiffmann; per gli arancioni segnarono invece l’ungherese Nehadoma e Vignolini. E sempre in quel campionato, la gara di ritorno, giocata l’11 aprile 1926 e terminata 2-2, dette origine ad un episodio clamoroso, una vertenza cavalleresca fra i dirigenti delle due società che fu però fortunatamente ricomposta prima di giungere al duello riparatorio. Fra campionato, coppe varie e amichevoli, le due squadre si sono incontrate 101 volte, con 29 vittorie pistoiesi, 41 pareggi e 31 successi pratesi. Mai però le due compagini si sono affrontate in un campionato di massima divisione nazionale. E questa è la pecca più grave di questa lunga storia di sentitissime sfide, che i pratesi non hanno mai potuto vivere ai massimi livelli.
Poche volte, inoltre, il derby è risultato decisivo per la conquista di obbiettivi importanti. Le ultime partite di buon livello risalgono agli anni Novanta e ai primi del Duemila, in serie C1: in particolare nella stagione 1994-95 con il compianto Giorgio Veneri in panchina ed entrambe le squadre in zona promozione. Al Lungobisenzio, il 27 novembre ’94 non si andò al di là di uno 0-0 e al ritorno a Pistoia i biancazzurri furono sconfitti per 2-1. Risultato: Pistoiese promossa in B e Prato settimo e fuori dai playoff. Nel ’92-93 invece le due formazioni salirono a braccetto dalla C2 alla C1: il Prato guidato da Roberto Bicchierai arrivò secondo alle spalle della Pistoiese ma si permise il lusso di batterla a domicilio alla venticinquesima giornata (1-0 gol di Ceccaroni). L’augurio è che i biancazzurri possano ripetersi sui livelli di allora. Ma al di là del prestigio e della rivalità fra tifoserie, questa volta un successo sulla Pistoiese sarebbe però soprattutto importante per il rilancio di una squadra che deve uscire dalla crisi.
Massimiliano Martini