
Un’altra notte con il fiato sospeso : "Le nostre case allagate di nuovo"
Il Bagnolo non dà tregua ai residenti di Sant’Ippolito che nella notte fra venerdì e sabato hanno rivissuto l’incubo degli allagamenti. La pioggia battente infatti si è riversata con particolare violenza sul territorio pratese facendo tornare la paura.
Il sindaco Matteo Biffoni ha firmato una ordinanza per disporre la "potenziale evacuazione" di 37 case per un totale di 163 persone a Sant’Ippolito. Si tratta di quelle case che sono vicine al torrente che in questi giorni ha fatto non poco penare i residenti. "Il Bagnolo è esondato in un punto in cui l’argine era stato ricostruito – ha precisato ieri Biffoni durante il bilancio dell’attività della protezione civile – In quel punto dove ha ceduto, l’argine era stato lasciato volontariamente più debole in modo che se il torrente fosse esondato di nuovo avrebbe invaso i campi, come effettivamente è accaduto nella serata di venerdì. Le persone evacuate sono state due, le altre sono salite ai piani alti. La confusione sui numeri è nata dall’ordinanza che era stata preventivamente firmata per predisporre la ’potenzialmente’ evacuazione dei residenti. Per fortuna non è stato necessario". Le due persone hanno potuto fare ritorno nelle loro case ieri all’ora di pranzo. Intanto per oggi è stata emessa un’altra allerta, gialla questa volta.
Per i residenti di Sant’Ippolito prosegue la paura. Già, perché in via Visiana, nella zona di Sant’Ippolito, l’esondazione del Bagnolo non ha risparmiato le due abitazioni che si affacciano sui campi. Niente di paragonabile a quanto accaduto fra il 2 e il 3 novembre, ma quanto basta per gettare nuovamente nello sconforto famiglie intere. Famiglie che non solo devono quasi ripartire da zero dopo l’intenso lavoro svolto durante questa settimana per ripulire, ma che vivono nel terrore pensando ad ogni volta che pioverà. Guardare con fiducia al futuro, in queste condizioni, diventa davvero complicato. "Riacquisire la quotidianità che avevamo prima del disastro, in questo momento, ci appare una missione impossibile - racconta Gorana Hochberger, che vive assieme al marito e ai loro due figli - Fino che a gli argini del Bagnolo non verranno messi in sicurezza, non potremo cominciare a risistemare gli arredi di casa perché continueranno a sussistere dei rischi. Ci manca la tranquillità necessaria per andare avanti: riprendere a pulire ieri mattina tutto il piazzale di casa appena liberato da acqua e fango è stato deprimente. E ricevere un altro volta l’avviso della protezione civile che dovevamo evacuare non è stato affatto bello". Proprio accanto a Gorana abitano Marcello Menicacci e sua moglie. "Ho 73 anni e non ho mai vissuto situazioni del genere. Durante la prima ondata di maltempo ho avuto fino ad un metro di acqua in casa. Stavolta è andata meglio, ma i danni sono ingenti, anche nei campi che coltivo – dice Marcello – Se ho lasciato casa venerdì sera? No, nonostante la protezione civile ci abbia avvertito del pericolo. Ho preferito salire al secondo piano, ma questo non significa che non abbia avuto paura. Da 10 giorni a questa parte, ogni volta che piove il pensiero va a quella tremenda notte".
E’ stata più fortunata Stefania Bianconi, la cui abitazione è in via Sant’Ippolito, dove l’intensa pioggia caduta venerdì sera non ha causato danni. "E’ da quando è successo il disastro che dormiamo con mio marito a Montale da mia suocera, in attesa che casa nostra torni ad essere vivibile. Ormai la paura è tantissima – ammette – E menomale che in quest’ultima occasione siamo stati risparmiati. La luce in fondo al tunnel però è ancora decisamente lontana". Rossella Giorgetti, residente a Galciana, racconta dei genitori che abitano a Mazzone. "Mio padre ha 94 anni, mia madre 93 ed è invalida: ho avuto timore soprattutto per loro".
Francesco Bocchini