"Ciao Francesco" e l’iconica foto di Nuti giovane e sorridente con l’aria da guascone. Da ieri lo striscione campeggia davanti alla facciata del circolo Renzo Grassi di Narnali. Il luogo dove Nuti ha trascorso la sua infanzia e l’adolescenza e nel quale è tornato sempre anche da attore affermato, magari con accanto star del calibro di Clarissa Bart. Non importava se accanto a sé aveva l’attrice più famosa e bella del momento. Francesco Nuti a Narnali tornava sempre e con piacere. Dagli amici di un tempo, quelli che con lui sono cresciuti, coi quali ha iniziato a tirare i primi calci al pallone e che hanno seguito passo dopo passo la sua ascesa fino al successo inaspettato e tanto cercato. E come ulteriore tributo il circolo storico di Cecco da Narnali ha deciso di intitolare sala biliardo proprio a lui. Lui che del biliardo era un appassionato, lui che nella sala sul retro del bar ha passato tanti pomeriggi a giocare con gli amici.
"Il banconiere storico del circolo è uno dei più cari amici di Francesco, lui qui ha continuato a tornare sempre fino a quando ha potuto. La notizia della sua morte ci ha lasciato un grande dolore e vuoto. Ci è sembrato giusto omaggiarlo con uno struscione che lasceremo davanti alla facciata del circolo e intitolargli la sala da biliardo, sport che lui amava tanto", dice Lorenzo Mastromartino, vicepresidente del ’Renzo Grassi’.
Una seconda intitolazione che arriva a poca distanza dalla decisione di Comune e Regione , in
accordo con Stefania Ippoliti, direttrice di Toscana Film Commission, di dedicare a Francesco Nuti le Manifatture Digitali del Cinema in Santa Caterina. L’incubatore di idee e manodopera per la produzioni audiovisive che non poteva che essere un omaggio a uno dei figli più celebri della città in campo artistico.
"Nuti è figlio di questa città, ne è stato un ambasciatore e un simbolo, con la sua delicata comicità, la sua voce inconfondibile e i suoi occhi profondi – ha ricordato ieri il sindaco Biffoni –. E’ stato capace di portare sul grande schermo la Prato del lavoro, della spola che batte e della lupa, con quella poesia che solo lui aveva. Un campione vero, un uomo e un attore mai caduto
nell’oblio anche nei momenti più difficili e che Prato e la Toscana ricorderanno così, dedicando a lui uno dei luoghi più belli e significativi per il cinema e per la città. Un’intitolazione direi naturale, per chi ci ha dato tante emozioni".
Si.Bi.