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Vaccini Covid, le case del popolo aprono le porte. "Qui da noi le iniezioni agli anziani"

I circoli Arci di Vaiano, Poggio alla Malva e Iolo mettono i propri spazi a disposizione dei medici. L’idea è quella di costituire una filiera della vaccinazione che eviti pesanti spostamenti agli over 80

Vaccini Covid

Prato, 12 febbraio 2021 - I circoli Arci mettono a disposizione le Case del Popolo per la campagna di vaccinazione di massa. Il progetto, che in tre province della Toscana ha già ottenuto l’autorizzazione dell’Asl, ha suscitato interesse anche a Prato e vede in prima fila il circolo Rossi di Vaiano, che vorrebbe diventare il punto di riferimento per le vaccinazioni in tutta la vallata. L’idea è quella di costruire una vera e propria filiera della vaccinazione, in riferimento alla somministrazione delle dosi per gli over 80, la fascia di popolazione più a rischio.

La disponibilità dell’Arci, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, è quella di organizzare un servizio di trasporto per coloro che non sono autosufficienti o non hanno la possibilità di farsi accompagnare al punto vaccinazioni, mentre nei locali del circolo Rossi verrebbe attivata la parte sanitaria con la presenza di medici e infermieri. "Abbiamo due sale da mettere a disposizione dell’Asl", spiega il presidente del circolo Rossi, Franco Calamai. "Entrambe sono prive di barriere architettoniche, c’è il parcheggio vicino e non c’è commistione con altre attività visto che al momento il circolo è chiuso. Ne abbiamo già parlato con il sindaco Bosi, che si è mostrato interessato alla proposta, ma poi starà a lui decidere". Il progetto ha l’obiettivo di evitare spostamenti troppo lunghi agli anziani in un periodo di pandemia. E verrebbe incontro alle esigenze dei medici di famiglia che non hanno spazi adeguati all’interno dei loro ambulatori.

"Il circolo di Vaiano è stato il primo a dare la propria disponibilità" racconta il presidente provinciale dell’Arci Enrico Cavaciocchi. "Poi abbiamo ottenuto il consenso del circolo di Poggio alla Malva e di quello di Iolo. Al momento è in corso una ricognizione delle strutture per fornire poi una lista dettagliata". Il desiderio dell’Arci è quello di stare vicino alla comunità. "Abbiamo una dislocazione talmente capillare sul territorio che rappresentiamo una soluzione ideale per non fare spostare eccessivamente gli over 80", aggiunge Cavaciocchi. "Con questa iniziativa vogliamo mandare un messaggio: siamo chiusi per decreto del governo ma restiamo pur sempre un presidio fondamentale del territorio che ancora una volta di più vuole rendersi utile per la comunità". In caso di risposta positiva da parte degli amministratori locali e dell’Asl, andrebbero poi allestiti i circoli dal punto di vista sanitario. Stefano De Biase