FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Il responsabile del 118: "Ho fatto l’iniezione anti Covid e sto bene"

Il responsabile del 118 Prato-Firenze, Simone Magazzini: "Non ho sintomi. Usiamo quest’arma e informiamo bene i cittadini"

Simone Magazzini, a sinistra, insieme a Daniela Matarrese nel vaccine-day

Prato, 29 dicembre 2020 - E’ stato il secondo a sottoporsi alla vaccinazione anti covid. Dopo la direttrice sanitaria del Santo Stefano, Daniela Matarrese c’è stato lui, Simone Magazzini, responsabile del Dea dell’ospedale e responsabile del 118 Firenze Prato. Dottor Magazzini la prima domanda è un po’ scontata: il giorno dopo come si sente? "Io bene grazie. Stamani (ieri mattina ndr) ho lavorato in ospedale, non ho avvertito alcun sintomo. Anche i colleghi che hanno ricevuto il vaccino dopo di me stanno bene a quanto so. Ho fatto un giro di telefonate, ho mandato qualche messaggio: fortunatamente nessuno ha avuto problemi". Quale è l’opinione diffusa in ambito sanitario rispetto a questo vaccino? "Sinceramente sento parlare solo persone che vogliono farlo. Anche convintamente. Forse sanno come la penso e quindi chi ha opinioni diverse dalle mie non si palesa. Io penso che non ci sia neanche da essere divisi tra favorevoli e contrari al vaccino. E’ anti scientifico un atteggiamento del genere". L’opionione di chi avversa il vaccino è che sia frutto di studi troppo frettolosi. Lei che ne pensa? "Le basi scientifiche sulla sicurezza e sull’efficacia sono sufficienti per sottoporsi allla vaccinazione senza allarmi. Certo, non sappiamo per quanto tempo il vaccino garantisca la copertura dal contagio, ma non sappiamo neanche per quanto tempo chi ha preso il virus ed è guarito resti immune a sua volta. La letteratura scientifica sul vaccino, ci dice però che è sicuro e sufficientemente efficace". Con che tasso di sicurezza? "Non scherziamo, io ho una famiglia, dei figli, non sono tanto pazzo da farmi iniettare qualcosa se non ho sicurezza per la mia vita". In questi giorni diversi suoi colleghi hanno messo in evidenza delle criticità, invitando le persone a non vaccinarsi . "Dobbiamo lavorare tutti per far sapere alle persone quante più informazioni possibile dal punto di vista scientifico. Non voglio entrare in polemica con chi non ci crede. Dico solo che anche a essere scettici, il rapporto rischio beneficio è assolutamente a favore del beneficio". Certo abbiamo di fronte un vaccino molto innovativo. "Non è il vaccino innovativo, è il metodo di produzione che è stato assolutamente innovativo. Inviterei gli scettici a pensare cosa sarebbe successo se fosse stato trovato in un anno il vaccino per la spagnola. La composizione in esseri umani delle città sarebbe diversa. Purtroppo i nostri nonni non hanno avuto un’opportunità del genere, hanno dovuto convivere con un’epidemia durata due anni che ha mietuto milioni di vittime. Nel terzo millennio la ricerca ha giocato un ruolo fondamentale per darci un’opportunità in più di vivere. Creso sia una riflessione importante da fare quando si decide se vaccinarsi o meno". Come vi state preparando alla campagna vaccinale per i cittadini? "La pianificazione è un compito del responsabile delle vaccinazioni, Roberto Biagini e del direttore sanitario, Daniela Matarrese. Stanno lavorando a testa bassa, tra le tante riunioni e l’organizzazione con la Regione. Si stanno formando tanti medici per fare fronte a questo sforzo e completare la campagna in tempi congrui. Anche noi, se serve, ci metteremo a disposizione. Non credo sia difficile trovare personale disposto a collaborare per vaccinare la popolazione". Quando potremo cominciare a vedere gli effetti di questo sforzo per immunizzare i cittadini? "Non è possibile al momento fare previsioni. Intanto partiamo con gli operatori sanitari e i pazienti più a rischio della rsa. L’analisi dei grandi numeri va fatta quando ci saranno tempi e procedure sui grandi numeri, appunto". Ma da medico, come ha vissuto la giornata di ieri? "Con grande entusiasmo. I vaccini contro il Covid sono il frutto di studi rapidi ma indubbiamente garantiscono efficacia e copertura contro una pandemia. E’ un’opportunità enorme, non abbiamo il diritto di sprecarla. Sicuramente avremo l’opportunità di valutare gli effetti di questa campagna quando torneremo a una vita normale. C’è un’ironia in questo". Quale? "Quando saremo tornati alla vita normale potremo dire che non era la prima volta per l’umanità. E’ già successo. Per esempio con la polio. E l’umanità era entusiasta di potersi vaccinare. Quel siero era ugualmente frutto della ricerca (creato da Albert Sabin ndr). Non so perché oggi si respiri tutto questo scetticismo".