REDAZIONE PRATO

A Vaiano una strada intitolata a Padre Cambié

Rigoli: "Un omaggio a una persona che ha amato questo territorio e la sua Badia"

A Vaiano una strada intitolata a Padre Cambié

A Vaiano una strada intitolata a Padre Cambié

Prato, 31 gennaio 2025 – Un legame profondo con Vaiano e con la sua Badia. È quello che ha sempre contraddistinto Padre Ermanno Cambié (1906-2004), sacerdote sacramentino del Convento di Sant'Agostino a Prato che venne a Vaiano per circa 20 anni, dal 1975 al 1994, tutte le domeniche per celebrare tre SS. Messe alla Badia di Vaiano. Adesso Vaiano gli ha dedicato una strada, un antico percorso all'inizio di via Nuova per Schignano che porta all'ameno paese collinare in Val di Bisenzio..Studioso ed esperto di arte, di teologia, di liturgia, di iconografia, arrivò a Vaiano quasi per caso la vigilia di Natale del 1975, innamorandosi subito della Badia che allora versava in condizioni di profondo degrado.

Proprio lui fu uno dei primi a capire l'importanza di questo monumento e a cercare i primi fondi per iniziare il suo restauro. Per questo fu molto felice quando, il 2 maggio 1992, fu aperta alla Badia la prima mostra archeologica per gli Itinerari Laurenziani (in occasione del V centenario della morte di Lorenzo il Magnifico) e quando il 18 settembre 1993, alla presenza di Antonio Paolucci, fu inaugurato il primo Museo della Badia dedicato allo scrittore Agnolo Firenzuola che fu abate di Vaiano nel XVI secolo. Sempre incoraggiò il piccolo gruppo di appassionati che aveva fondato il museo (Adriano Rigoli con i suoi genitori Francesco Saverio e Francesca Balice, Annalisa Marchi, poi sindaca di Vaiano, Luigina Neri, Saverio Pini e Giacomo Milloni, gli ultimi due recentemente scomparsi) e anche di fronte alle difficoltà che si presentavano difese sempre il museo con grande coraggio, in privato e in pubblico, pagando anche di persona. Questo amore per la Badia fu sempre ricambiato dal popolo di Vaiano e dagli amici dell'Associazione pro Museo della Badia di Vaiano, costituitasi per la gestione del museo, che avevano in lui un ispiratore e un sostegno in ogni occasione. Adesso il nome di Padre Ermanno Cambié rimarrà per sempre legato alla “sua” Vaiano e alla sua Badia, grazie alla proposta dell'Associazione pro Museo della Badia di Vaiano e del suo presidente Adriano Rigoli prontamente accolta dall'Amministrazione Comunale di Vaiano (dopo tutte le verifiche storiche e toponomastiche di legge e l'approvazione della Prefettura di Prato).

Adriano Rigoli, presidente dell'Associazione Nazionale Case della Memoria e del Comitato Internazionale Iclcm (Comitato Internazionale Icom per i Musei di Letterati e Musicisti), dichiara: «Quando ero bambino gli servivo la Messa tutte le domeniche e spesso rimaneva anche a pranzo da noi, accolto con grande calore da mia madre Francesca e da mio padre Francesco Saverio. Adesso sono molto lieto che il Comune di Vaiano abbia accettato prontamente la mia proposta. Secondo me è un atto di giustizia nei confronti di un personaggio che ha tanto amato Vaiano e la sua Badia e si è speso generosamente per il suo restauro. Sempre Padre Ermanno ha difeso il Museo della Badia ed ha lottato per la sua salvezza, specialmente nel 1994. In questo procedimento per dare il suo nome ad una via di Vaiano non hanno avuto nessun ruolo in nessuna fase né la parrocchia di Vaiano, né la diocesi di Prato, né la Comunità dei Padri Sacramentini». «Questo progetto stava molto a cuore al presidente Adriano Rigoli che si è molto speso per questo, ha studiato le carte e ha contattato la famiglia a Dovera e ad Aulla – spiega Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. La nostra rete italiana si occupa proprio di questo, cioè di preservare la memoria dei personaggi del passato, le testimonianze e le abitazioni in cui vissero e che ora sono aperte al pubblico come case museo".  

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 107 case museo in 15 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi, Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi, Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri, Galileo Galilei, Giovanni Michelucci, Rosario Livatino, Tonino Guerra, Giuseppe Puglisi, Giuseppe Berto, Vittorio Mazzucconi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Papa Pio X, Quinto Martini, Mario Bertozzi, Lorenzo Campeggi, Gaspare Spontini, Fosco Maraini, Renzo Savini, Paolo Liverani, Suor Rosa Roccuzzo, Giuseppe Diotti, Franco e Lidia Luciani, Mario Coppetti, Francesco Arata, Raffaello Piraino, Carlo Maria Martini, Francesco Petrarca, Luigi Mallé, Vincenzo Florio, Domenico Mondo e con Casa Thule di Tommaso Romano, lo Studio d'Artista di Vincenzo Balena, la Casa Museo "Poesia" del pittore Vittorio Sodo, la casa museo Leo Amici, Casa Gian Franco Morini "Il Giardino dell'Arte", il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze..L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante" del Programma Unesco "Memory of the World" (sottocomitato Educazione e Ricerca).