La Valbisenzio, in provincia di Prato, è tagliata in due a causa di una frana che si è staccata venerdì sera per il maltempo e ha bloccato la Sr325 per Vaiano, oltre a un altro smottamento a nord. Da ieri sono attivati i lavori per riparare la carreggiata, mettere in sicurezza la montagna e riaprire la strada ma i tempi il ripristino della circolazione non sono brevi.
Un’emergenza che isola la Vallata, i suoi abitanti e le sue aziende. Un danno enorme per l’economia che in Valbisenzio è già stata penalizzata dall’alluvione del 2 novembre e che aveva appena iniziato a rialzare la testa con i prossimi tre mesi finalmente impegnati con ordini e lavoro. Forte preoccupazione è stata espressa dai presidenti delle tre associazioni di categoria, Daniele Matteini per Confindustria Toscana Nord, Claudio Bettazzi per Cna Toscana Centro e Luca Giusti per Confartigianato imprese Prato, in una lettera a firma congiunta e indirizzata al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al prefetto vicario di Prato e per conoscenza al presidente della Provincia Simone Calamai e all’assessore regionale Stefano Baccelli.
"La situazione che si è creata - scrivono - sta provocando difficoltà al sistema produttivo del distretto, in particolare ad alcune fasi ‘a monte’ della filiera. La quasi totalità delle tintorie in fiocco sono in Valbisenzio e la compromissione della loro attività ha come effetto l’impossibilità per l’intero sistema tessile pratese di effettuare le sue produzioni". Il grido di’allarme è che "una Val di Bisenzio bloccata significa gran parte del tessile pratese altrettanto bloccato". I tre presidenti chiedono nell’immediato "la riapertura di almeno una carreggiata sul tragitto interdetto al traffico a seguito dello smottamento".
Poi passano a sollecitare "un’assunzione forte di responsabilità perché sia risolto il problema della mobilità in Val di Bisenzio" pensando anche "a precedure eccezionali". E concludono chiedendo "che vengano effettuati interventi straordinari per contenere il rischio idrogeologico e che le molteplici proposte elaborate a oggi circa interventi infrastrutturali alternativi-aggiuntivi alla Sr325 divengano oggetto della massima attenzione".
Sara Bessi